Il Nido dello Storno

Titolo originale: The Starling

Anno: 2021

Regia: Theodore Melfi

Interpreti: Melissa McCarthy, Chris O’Dowd, Kevin Kline, Daveed Diggs, Timothy Olyphant

Dove trovarlo: Netfilx

La felicità sembra sorridere alla vita della coppia formata da Lilly (Melissa McCarthy) e Jack (Chris O’Dowd), divenuti da poco genitori. Purtroppo però la loro bimba si ammala e muore. Lilly cerca di reagire alla terribile perdita mentre Jack ne rimane sconvolto, tanto da dover essere ricoverato in un istituto per sottoporsi a cure psichiatriche, incapace di tornare alla vita di prima. Quando Jack rifiuta di vedere la moglie, anche l’apparente normalità della vita che Lilly cercava di condurre dopo la tragedia va in pezzi. Inaspettatamente un’ancora di salvezza sarà offerta da uno psichiatra divenuto veterinario (Kevin Kline) e da una coppia di uccellini dispettosi.

Quando ero piccola andavo matta per una serie di libri per bambini in cui la protagonista Matilde doveva risolvere diversi problemi per poter mandare avanti la sua fattoria: per poter coltivare il suo granturco a sfamare la sua vacca, Matilde si ritrova a dover affrontare fantasmi rumorosi, capre insaziabili e corvi indisponenti.

Con questo spirito ho iniziato a vedere questo film, convinta che il cast di attori brillanti e lo scontro con gli uccellini sarebbe stato molto divertente.

Ahimè non è stato così: si tratta invece di un dramma molto triste, che sceglie di affrontare un tema non certo nuovo nel cinema e nella letteratura (le difficoltà di una coppia che ha perso un figlio) in modo molto convenzionale, come abbiamo già visto in moltissimi altri film del genere: l’elaborazione del proprio lutto (in tutti i suoi canonici stadi) attraverso la caduta seguita dal riscatto morale.

In questo film non c’è nulla di sottile, sentimenti e stati d’animo vengono didascalicamente sottolineati ad ogni passaggio, attraverso il confronto con ciò che avviene in natura e la ridondante colonna sonora di canzoni country-pop che insistono a spiegare ciò che è già chiaro.

Nessuna sorpresa nemmeno nei dialoghi, nell’evoluzione dei personaggi o nel finale: il regista Theodore Melfi esegue bene in suo compitino e gira un convenzionale film strappalacrime hollywoodiano, senza nessun guizzo di alcun genere.

Il cast, di prim’ordine, si impegna giusto il necessario: di più sarebbe stato uno spreco.

Kevin Kline, altrove mattatore, qui è relegato a comprimario stereotipato; Melissa McCarthy offre un’interpretazione dignitosa ma sporcata dal turpiloquio gratuito; il migliore in campo è Chris O’Dowd, ottimo protagonista della spassosissima serie IT Crowd, credibile qui in un ruolo scomodo. Nomi rilevanti anche tra i personaggi minori: Daveed Diggs è l’infermiere dell’istituto psichiatrico, mentre Timothy Olyphant il capo senza cuore di Lilly.

Chiudo questa ben poco entusiasta recensione parlando del problema più grosso del film: gli stornelli sono realizzati interamente in CGI, in ogni inquadratura, togliendo credibilità ad ogni situazione e riportando alla mente prodotti ben poco drammatici come Alvin Superstar. Mi riesce davvero difficile credere che non fosse possibile filmare dal vivo un uccellino che saltella su un ramo o costruisce un nido, a meno che Netflix (produttrice del film) non abbia ritenuto che non valesse la pena perdere tempo per riprendere dei veri storni. Senza voler scomodare il grande lavoro del maestro Hitchcock, penso però che anche l’uccellino finto di Velluto Blu di David Lynch, superato l’effetto “Mary Poppins”, sarebbe stato preferibile al vedere un rassegnato Kevin Kline affannarsi per eseguire un drenaggio toracico su un mucchietto di pixel piumati.

Voto: 1 Muffin

13 pensieri riguardo “Il Nido dello Storno

  1. Verso Melissa ho una certa avversione perché ogni cosa che ho visto dove c’era lei presente è risultata abominevole. Eccetto Una Mamma Per Amica. E posso farti una lista di film dove c’è lei che ho visto come per darle ancora una possibilità, ma va sempre a finire nello stesso modo. Dalle mie parti è stata più volte protagonista di post impietosi. Ma non sono cattivo eh… Solo che se mi provocano… 😁

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  2. E’ un periodo in cui Melissa imperversa ovunque, riuscendo a non arrivare mai alla sufficienza!
    Questo film l’ho iniziato ma poi non sono arrivato neanche a metà, che l’antipatia mi stava soffocando. E’ così difficile fare anche solo un normalissimo film, non odioso? Non chiedo un capolavoro, mi basterebbe un semplice filmetto accettabile, ma pare sia impossibile…

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  3. oddio, giuro che non è bodyshaming ma quando hai mostrato i libri pensavo che il film fosse tratto da essi: la protagonista è identica LOL
    cmq, mi dispiace, mi piace molto melissa

    so che la nuova moda è fare gli animali in cgi perke costa meno e non c’è il rischio di ferirli e l’onere di addestrarli…

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    1. Infatti nella mia mente è scattato proprio un campanello mnemonico tra il film e quei libri, che però in realtà non sono in alcun modo collegati (avrebbe giovato al film però). Capisco e di certo non vorrei mai vedere animali maltrattati per girare un film, ma in questo caso davvero bastava piazzare qualche telecamera per qualche tempo e riprendere gli uccellini mentre facevano il nido: per risparmiare soldi e tempo si fa tutto in CGI ma con risultati non adatti a film drammatici come questo.

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  4. Che peccato, l’avevo notato su Netflix e pensavo già di guardarmelo; dopo Nine Perfect Strangers, in cui recita finalmente un ruolo per cui provare un minimo di empatia, speravo che potesse aprirsi una nuova fase nella carriera di Melissa McCarthy, ma a quanto pare proprio non ce la fa a scollarsi da quel tipo di personaggio: come altri che hanno commentato, anche a me è capitato di mollare dei film perché obiettivamente erano una cosa intollerabile da tanto la sua bocca era una fogna! E dire che mi diverto un mondo con South Park, che non usa certo un linguaggio da chierichetti, però sentirlo da una persona vera mi respinge completamente.

    Purtroppo hai ragione, ormai costa meno ed è più rapido ricreare animali e scenografie in digitale piuttosto che cercare una location, adattarla, trasferirsi e girare – o cercare un animale, addestrarlo e farlo recitare. In pratica, ormai, è quasi tutto cinema d’animazione vedendo la quantità di effetti digitali gratuiti e non necessari inseriti in qualsiasi film!

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