Le Regole del Caos

Titolo originale: A Little Chaos

Anno: 2014

Regia: Alan Rickman

Interpreti: Kate Winslet, Matthias Schoenaerts, Alan Rickman, Stanley Tucci

Dove trovarlo: Prime Video

Luigi XIV (Alan Rickman), re di Francia, affida la realizzazione dei giardini della reggia di Versailles al celebre e talentuoso Andrè la Notre (Matthias Schoenaerts), il quale a sua volta valuta diversi architetti per realizzare la grandiosa opera. Tra questi, Andrè viene colpito dalla bella Sabine De Barra (Kate Winslet), talentuosa ma con la convinzione, contraria alla sua, che per realizzare un’opera d’arte non bastino ordine e simmetria ma serva anche “un po’ di caos”…

Ero molto curiosa di vedere questo film per scoprire l’Alan Rickman regista, visto che ho da tempo una grandissima ammirazione per l’attore inglese, purtroppo scomparso nel 2016, divenuto celebre per aver interpretato il Professor Piton (in originale Snape) nella saga di Harry Potter.

Oltre al ruolo che lo ha reso celebre, ho apprezzato tantissimo Rickman anche in un ruolo comico (Galaxy Quest), in uno allo stesso tempo comico e drammatico (Love Actually) e, anche in veste di cantante, nel musical diretto da Tim Burton Sweeney Todd.

Purtroppo, non posso proprio dire che questo film da lui diretto, Le Regole del Caos (in originale A Little Chaos, “un po’ di caos”), sia stato all’altezza delle mie aspettative. Dal punto di vista tecnico e visivo, il film è davvero molto gradevole e ben fatto, con alcune inquadrature particolarmente suggestive, ottime scenografie e costumi, una colonna sonora adatta e non invadente. Rimane solamente la stranezza nel sentire, guardando il film in lingua originale, il re di Francia e tutta la corte di Versailles parlare in un perfetto inglese britannico, ma a questo ci si abitua in fretta. Tutto il resto del film è una sequenza prevedibile di clichè del cinema romantico (la donna che non sa se potrà amare di nuovo, l’uomo che inizialmente disprezza la donna ma poi se ne innamora, il sovrano che finge di non essere tale per vivere esperienze autentiche…), per la visione, dopo i primi cinque minuti, non riserva più alcuna sorpresa nè alcun guizzo, neppure nei dialoghi. In questo caso il linguaggio del giardinaggio viene usato come metafora per parlare della vita e del suo significato, ma se fosse stata la pasticceria o la falegnameria nulla sarebbe stato diverso. Rickman è tutto sommato credibile, nonostante il suo accento, nel ruolo di Luigi XIV, mentre Stanley Tucci, che interpreta il fratello del re, non è che una macchietta insignificante. I due protagonisti, Kate Winslet e Matthias Schoenaerts, nonostante costumi e parrucche perfetti non riescono a trasmettere emozioni autentiche (soprattutto Schoenaerts, che ha sempre la stessa espressione per tutto il film). Il giardinaggio, come già detto, non è che un mero pretesto per raccontare una storia d’amore in un contesto storico affascinante ma di nessun impatto.

Non posso dire di aver visto un brutto film, ma mi aspettavo qualcosa di meno scontato e con qualche barlume di quell’umorismo britannico che tanto amo al posto della solita, mille volte vista, storia d’amore dall’inizio contrastato.

Voto: 2 Muffin

Sweeney Todd: Il Diabolico Barbiere di Fleet Street

Titolo originale: Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street

Anno: 2007

Regia: Tim Burton

Interpreti: Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Sacha Baron Cohen, Timothy Spall

Dove trovarlo: a casa mia, in mezzo tra i dvd di Tim Burton e i musical

Benjamin Barker (Johnny Depp) è un barbiere londinese che vive felice con la moglie Lucy e la figlioletta Johanna. Purtroppo per lui però il potente giudice Turpin (Alan Rickman) si invaghisce della bella Lucy e per avere campo libero fa deportare Benjamin con un’accusa fittizia. Molti anni dopo Barker, che ora si fa chiamare Sweeney Todd, ritorna a Londra per cercare la sua famiglia, a scopre che la moglie, dopo essere impazzita, si è avvelenata, mentre la figlia è stata adottata proprio dal giudice Turpin. Ora vive per vendicarsi, e nell’attesa che il giudice entri nel suo negozio per farsi sbarbare si associa con l’intraprendente Mrs. Lovett (Helena Bonham Carter) nel vendere peculiari tortini di carne…

Con l’avvicinarsi della mia festa preferita, Halloween, mi tornano in mente i ricordi delle feste organizzate nel corso degli anni, una delle quali mi ha visto proprio nei panni di Mrs. Lovett, con tanto di mattarello insanguinato, scarafaggi sul tavolo e tortini di carne contrassegnati dai cartellini “poeta”, “pastore” e “frate”. Fin da quando lo vidi al cinema la prima volta ho adorato questo film, e non credo potesse essere diversamente, vista la mia grande passione per i musical e per Tim Burton. A differenza di molte delle opere del regista però Sweeney Todd non è una sua creazione originale, ma la trasposizione cinematografica di un musical teatrale del 1979 di Steven Sondheim (lo stesso di Into the Woods, in cui Johnny Depp ha la parte del lupo cattivo) vincitore di 8 Tony Award di cui uno assegnato all’interprete di Mrs. Lovett, la mitica Angela Lansbury: se vi è possibile reperire la versione teatrale originale ve la consiglio vivamente. Tim Burton non poteva certo restare indifferente di fronte ad un materiale di pregio come questo musical che si sposa perfettamente con la sua produzione per tono e tematiche. Proprio come i classici del regista infatti, Sweeney Todd racconta una favola con morale edificante in veste cupa e con un umorismo macabro all’inglese: a ben pensarci, nonostante il sangue scorra copioso, Sweeney Todd non è certo una celebrazione della violenza, ma anzi un esempio educativo di come la vendetta non porti che all’annichilimento di chi la perpetua. Per il barbiere di Fleet street infatti esiste ancora un possibilità per una vita felice, ma la getta al vento lui stesso reso cieco dal desiderio di uccidere il giudice Turpin. Lungi dall’essere un film per bambini (per carità!), io lo considero un film divertente e con un messaggio positivo, anche se in una veste decisamente gotica. La Londra di Tim Burton infatti è buia, cupa, come lo sono i pensieri del protagonista; le scenografie tetre ma allo stesso tempo cartoonesche hanno fruttato un Oscar per gli scenografi, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Il cast, composto da molti beniamini del regista, è davvero di prim’ordine e si esibisce con grande maestria in tutte le canzoni. Johnny Depp, alla sua sesta collaborazione con Burton, interpreta il vendicativo e dolente Sweeney Todd; Helena Bonham Carter è la cuoca dalla mille risorse Mrs. Lovett; Alan Rickman brilla nel ruolo dello spietato giudice Turpin e regala, in duetto con Johnny Depp, la meravigliosa canzone Pretty Women; Timothy Spall (anche lui, come Rickman e la Carter, presente sui set di Harry Potter come Peter Minus) è il perfetto funzionario leccapiedi; Sacha Baron Cohen stupisce con la sua prestazione canora nei panni del barbiere Pirelli, e colpisce tanto da essere scelto per un altro musical, I Miserabili, in cui si esibirà proprio al fianco di Helena Bonham Carter). La colonna sonora è imperdibile dalla prima all’ultima canzone (la mia preferita è A Little Priest). Sweeney Todd ha tutte le qualità possibili e per questo può ammaliare diversi tipi di persone: gli amanti dei musical, i fan di Tim Burton, i sensibili al british humor, gli amanti del gotico truce ma non troppo. Sconsigliato però agli schizzinosi alla Gordon Ramsey che vogliono a tutti i costi sapere da dove viene la carne nel loro tortino…

Voto: 4 Muffin

Anche Sweeney Todd sbarba molto a fondo