Audiolibri che passione!

Ultimamente, ahimè, sono stata poco presente sul blog e questo mi dispiace molto. In questo periodo una convergenza di impegni di vario tipo mi ha portato ad avere meno tempo per guardare film e anche per scriverne. Tuttavia ho avuto modo, in questo periodo, di scoprire una fonte di intrattenimento per me del tutto nuova: gli audiolibri.

Si tratta di un ottimo compromesso per chi, come me, per vari motivi trova difficile mettersi davanti alla tv o aprire un libro ma, allo stesso tempo, non è disposto a rinunciare a qualche bella storia che faccia compagnia durante, ad esempio, la colazione o il rassetto della cucina. Ecco spiegato come mi sia trovata a scaricare l’app gratuita Raiplay Sound, che in cambio della sopportazione di una moderata quantità di annunci pubblicitari mette a disposizione un ampio catalogo di audiolibri (oltre a podcast, musica e altri settori che devo ancora esplorare) tra cui poter scegliere. Essendomi trovata improvvisamente, dopo aver cambiato casa, sguarnita di televisore in cucina, questo piccolo tesoro accessibile dallo smartphone mi ha davvero salvata dalla noia mortale del alvar ei piatti senza più la compagnia  della Signora in Giallo o dei quiz di Gerry Scotti.

L’unico problema era: da dove cominciare? Di sicuro non volevo, come prima esperienza, nulla di troppo impegnativo. Meglio ancora qualcosa che già conoscevo, in caso mi fosse risultato difficile concentrarmi sull’ascolto. Scorrendo i moltissimi titoli disponibili, uno mi è subito balzato agli occhi: Ventimila Leghe sotto i Mari, di Jules Verne. Ecco il libro perfetto! Lo conosco molto bene non solo per averlo letto diverse volte, ma perchè Papà Verdurin, quando ero bambina, era solito raccontarmelo (precursore degli audiolibri, in un certo senso) mentre passeggiavamo in montagna per non farmi sentire la fatica durante le salite più impegnative (e vi assicuro che funzionava alla grande). Dunque, con una certa emozione, premetti Play, e dopo una introduzione che giudicai superflua la voce suadente ed espressiva di Piero Baldini mi portò immediatamente indietro nel tempo, facendomi vedere con gli occhi della fantasia i personaggi, proprio come mi accadeva da bambina. Piero Baldini, oltre a leggere con cadenza perfetta, è bravissimo anche ad interpretare le diverse voci, e la lettura mi ha catturato e conquistato proprio come mi accadeva col romanzo.

Ecco cosa vedo mentre ascolto Piero Baldini

Terminato Ventimila Leghe sotto i Mari, ho deciso di rimanere sia in Francia che nell’ambito del genere avventuroso, e sono passata a I Tre Moschettieri, di cui ho visto molte delle versioni cinematografiche ma non avevo mai letto il romanzo. Questa volta però l’esperienza non è stata positiva: non solo Paolo Bonacelli non è in grado di rendere le voci dei diversi personaggi come Piero Baldini, ma mancavano all’appello alcuni pezzi del romanzo, smarriti, chissà, nella divisione in parti… Dopo essere tornata avanti e indietro diverse volte e aver constatato che non era stata colpa della mia disattenzione ma i pezzi erano davvero mancanti, ho abbandonato l’ascolto.

L’unica e sola Regina di Francia

A questo punto ho adocchiato un altro classico per l’infanzia che però non avevo mai letto: Il Mago di Oz di Frank Baum. Letto da Alba Rohrwacher. Ora, sicuramente la signorina Rohrwacher, di cui ammetto di non aver visto alcuna interpretazione, avrà sicuramente dei pregi, ma tra questi non vi è certo la modestia: l’introduzione (che l’attrice fa a se stessa) dura una buona mezz’ora e si dilunga ad enumerare le molte lingue che lei conosce. Mi spazientisco, perchè a me ne basterebbe una sola, l’italiano… Quando Alba inizia a leggere è chiaro che non ha alcuna intenzione di diversificare le voci dei personaggi, ma neppure di dare alcuna inflessione ai periodi. Ma presto realizzo che questo non è certo il peggio…

Ad un certo punto, inaspettatamente e senza alcun motivo apparente, parte a tutto volume una canzone dei Beatles, del tutto avulsa dal contesto. Ommamma! Io, come James Bond, detesto i Beatles! Ma in ogni caso non vedo alcun nesso tra loro e Il Mago di Oz! Fossero state le canzoni del bellissimo musical di Victor Fleming avrei capito, ma questo? Certo tra campi di papaveri e campi di fragole ci si potrebbe vedere una certa somiglianza, forzando un attimino… Sarebbe andata peggio se il Capitano nemo avesse cominciato a cantare We all  live in a Yellow Submarine, in fondo…Decido quindi di stringere i denti e proseguire, anche se alla volta di “Seguiamo il sentiero di mattoni gialli Obladì Obladà” sono sul punto di cedere… Invece tengo duro e arrivo alla fine! Addio Alba!

A ticket to riiiiide…

E ora devo solo decidere quale sarà la prossima audio-avventura!

You’ll Find Out

Titolo originale: You’ll find out

Anno: 1940

Regia: David Butler

Interpreti: Kay Kyser, Boris Karloff, Bela Lugosi, Peter Lorre, Helen Parrish, Alma Kruger

Dove trovarlo: RaiPlay (in lingua originale con sottotitoli in italiano)

La giovane e bella ereditiera Janis Bellacrest (Helen Parrish) decide di organizzare qualcosa di davvero indimenticabile per festeggiare il suo ventunesimo compleanno, invitando nella sua lussuosa villa il celebre musicista Kay Kyser (che interpreta se stesso) e la sua band. Oltre ai musicisti e agli amici della ragazza prendono parte ai festeggiamenti anche alcuni strani personaggi: la zia Margo (Alma Kruger), convinta di poter parlare con gli spiriti dei defunti; il principe Saliano (Bela Lugosi), medium dalla dubbia reputazione; il giudice Mainwaring, amico del defunto padre di Janis; il professor Karl Fenninger (Peter Lorre), specializzato nello smascherare falsi veggenti e medium. Quando Janis scampa miracolosamente a diversi incidenti mortali Kay Kyser si incarica di investigare…

Ho trovato allo stesso tempo sconsolante e confortante che, già nel 1940, potesse essere possibile sbagliare completamente un film che aveva sulla carta tutte le qualità per essere fantastico: un cast eccezionale, una bella ambientazione, un’idea di partenza azzardata e originale (soprattutto per l’epoca), dei simpatici numeri musicali. Purtroppo però il risultato, nonostante le premesse, è molto deludente. You’ll Find Out vorrebbe essere una parodia dei film gotici e horror che avevano grandissimo successo all’epoca, ma dopo un inizio molto ben realizzato (la zia che scende le scale con gli occhi sbarrati, i lampi e i tuoni che accompagnano sempre i personaggi misteriosi, la villa che rimane isolata dal mondo per il crollo del ponte) perde tutto il suo mordente, disciolto in una serie di numeri musicali che di per sé sarebbero divertenti ma che stonano completamente con l’atmosfera e intasano il ritmo del film. Se ci aggiungiamo poi le gag slapstick e le freddure in stile fratelli Marx il film ne esce davvero male, diventando una farsa tutta al servizio di Kay Kyser, artista radiofonico celebre in America ma sconosciuto in Italia (per questo probabilmente il film non è mai stato tradotto nella nostra lingua, e purtroppo i sottotitoli, con tutti i lazzi e i giochi di parole di Kyser e della sua band, rallentano ulteriormente il ritmo). Un vero peccato, perché sostituendo il gruppo musicale con un unico protagonista che si incaricasse delle indagini potevano nascere una bellissima parodia oppure un giallo vero e proprio. Unica consolazione è l’emozione di veder recitare tutti insieme (e qui la lingua originale aggiunge valore) i tre più grandi villains cinematografici degli anni ‘40: Boris Karloff (famoso per le sue interpretazioni del mostro di Frankenstein e della Mummia), Bela Lugosi (Dracula) e Peter Lorre (M – Il Mostro di Düsseldorf).

Voto: 1 Muffin ipocalorico