A Proposito dei Ricardo

Titolo originale: Being the Ricardos

Anno: 2021

Regia: Aaron Sorkin

Interpreti: Nicole Kidman, Javier Bardem, J.K. Simmons

Dove trovarlo: Prime Video

Mi sono imbattuta nel nome “Lucille Ball” per la prima volta ascoltando il podcast di Raiplay Sound Non c’è Niente da ridere, in cui Carlo Amatetti presentava in ogni puntata un personaggio del cinema che, sebbene esilarante sullo schermo, spesso aveva avuto una vita privata tormentata. Un’intera puntata era dedicata proprio a Lucille Ball, quasi sconosciuta da noi ma molto famosa invece negli Stati Uniti, dove aveva esordito come modella, per poi diventare attrice di cinema (interpretando anche pellicole di rilievo accanto a star come Katharine Hepburn, Henry Fonda e Ginger Rogers), reinventandosi poi come celebrità radiofonica e approdando infine alla televisione, il mezzo che ha definitivamente consacrato il suo talento. Possiamo dire che Lucille Ball ha inventato, negli anni ‘50, la sit-com come la conosciamo noi, con l’unica differenza che lei amava registrare davanti ad un pubblico dal vivo, mentre oggi le risate di sottofondo vengono quasi sempre aggiunte in postproduzione. Lucille Ball era straordinariamente bella, ma, a differenza di molte sue colleghe, non esitava mai a mostrarsi goffa, impacciata o ridicola. aveva infatti imparato diversi trucchi della clownerie niente meno che da Buster Keaton! La sitcom I Love Lucy!, che per un decennio fermava l’America per mezz’ora ogni sera (ottenendo ascolti più alti dell’incoronazione della Regina Elisabetta, per dire), offriva il palcoscenico perfetto per le acrobazie, i travestimenti e le smorfie di Lucy.

Inevitabilmente un personaggio del genere rimane impresso, così quando mi sono imbattuta nel film A Proposito dei Ricardo che racconta un periodo della vita di Lucille Ball e di suo marito Desi Arnaz (musicista cubano ma anche produttore e co-protagonista dello show I Love Lucy!) non ho resistito. Ricardo è il cognome del personaggio di Desi nella sitcom, il che fa di lui e di sua moglie Lucy, appunto, “I Ricardo”. In genere non sono attratta dalle biografie, perchè tendono a romanzare o comunque piegare gli eventi della storia o della cronaca alle esigenze narrative. Non è questo il caso di questo film, che invece racconta gli eventi con grande realismo (è impostato proprio come un documentario, con tanto di interviste a collaboratori di Lucy e Desi): ma ha ben altri difetti, come vedremo.

In primo luogo, se Javier Bardem è un ottimo Desi Arnaz, bravissimo sia ad esibirsi in sfrenati numeri di conga e di rumba che a dare volto a un personaggio molto innamorato ma anche egocentrico ed egomaniaco, Nicole Kidman è una scelta sbagliatissima per il ruolo di Lucille Ball, per molti motivi. Non che io non apprezzi il fascino e il talento di Nicole, sia chiaro, ma per tutto il film mi sono ritrovata a fissare la vacuità botulinica del suo volto cercandovi una qualche espressività e un barlume della meravigliosa interprete di Moulin Rouge: senza trovare nulla. Mi rendo conto che, nel momento in cui si sceglie una sessantenne per interpretare una splendida quarantenne (che in quel periodo oltretutto metteva al mondo i suoi due figli) le difficoltà siano molteplici. Ma, se Nicole Kidman è molto brava a rendere la Lucille produttrice, che impone con il suo carisma il controllo sulla regia e la sceneggiatura del suo show, non fa nemmeno un tentativo per restituirci la Lucille pagliaccio, con le sue acrobazie e le smorfie che l’hanno resa così popolare. Al contrario, il modo in cui J.K.Simmons aderisce al personaggio di William Frawley (star di I Love Lucy!) è quasi inquietante. Ma per l’altro grosso difetto del film il cast è da assolvere completamente: dilaga infatti negli ultimi tempi la moda di realizzare film biografici che non rispettino la continuità temporale. Questa impostazione inevitabilmente rende difficile, se non impossibile, seguire l’evoluzione del personaggio ritratto per chi già non ne conosca a menadito la vita. Nel film vediamo prima Lucy che lavora in tv, poi Lucy che riceve l’offerta di lavorare in tv, poi Lucy con un bebè, e successivamente Lucy incinta… che guazzabuglio!

Sono rimasta molto insoddisfatta dalla visione, anche se il film ha una conclusione incisiva, con un aneddoto che, per quanto sembri incredibile, è realmente accaduto: quando Lucille venne accusata di essere un membro del partito comunista (ricordiamo che negli anni ‘50 la “caccia alle streghe” contro i comunisti o presunti tali avviata dal senatore McCarthy ha posto fine a molte carriere nel mondo dello spettacolo e non solo) il marito Desi riuscì a mandare in onda, in diretta nazionale, una telefonata con J. Edgar Hoover (allora capo dell’F.B.I.) che scagionò completamente la moglie. Un fatto così straordinario da sembrare inventato!

Stando così le cose, dopo aver visto il film ero amareggiata per i suoi enormi difetti e delusa per non aver potuto approfondire seriamente (quanto si può farlo con un clown) la conoscenza di questo personaggio straordinario.

Per mia fortuna, Prime Video mi ha subito proposto un documentario su Lucille Ball e Desi Arnaz: proprio quello che ci voleva! Lucy and Desi, diretto dall’attrice Amy Poehler, finalmente mi ha fatto conoscere per davvero queste due persone eccezionali, con quasi due ore di interviste, immagini e filmati di spettacoli, programmi radiofonici, film, e perfino alcuni filmini delle vacanze. Desi, arrivato in America dopo che la sua agiata famiglia aveva perso tutto a causa dei comunisti, ha iniziato pulendo le gabbie dei canarini; ed è arrivato, passando per la conga e la rumba, e fondare con la moglie uno dei più grandi studi di produzione di Hollywood, la Desilu production (responsabile, tra le altre cose della messa in onda della serie classica di Star Trek). Desi e Lucy hanno senza ombra di dubbio fatto la storia della tv e del costume in America. E questo documentario è il modo perfetto per conoscere quella storia (la voce narrante è solamente in inglese ma sono disponibili i sottotitoli in italiano).

Consiglio quindi, a chiunque si sia un po’ incuriosito riguardo la figura eclettica di Lucille Ball, di lasciar perdere il film e concedersi la visione del bellissimo documentario.

Voto A proposito dei Ricardo: 1 Muffin ipocalorico

Voto Lucy and Desi: 3 Muffin

13 pensieri riguardo “A Proposito dei Ricardo

  1. L’ho visto alla sua uscita quindi è passato molto tempo e i ricordi sono sfumati, ma proprio perché sono sfumati significa che non è rimasto molto. Ricordo però bene il fatto che sottolinei, un difetto comune che ho riscontrato in tutte le biografie che ho visto: dare totalmente per scontato che lo spettatore conosca già ampiamente a memoria tutta la vita del/la protagonista, quindi non serve stare a spiegare nulla. E allora che la fate a fare una biografia???? 😀

    Ogni volta che inquadravano la Kidman io rimanevo lì a fissare lo schermo per capire cosa fosse quell’essere, dove l’avessero truccata e dove invece era il suo botulino personale, quindi ero sempre distratto quando parlava lei. Forse un’attrice dell’età giusta e soprattutto in grado di muoverei muscoli facciali sarebbe stato meglio! Chiamare un’attrice ormai inespressiva ad interpretare un’attrice nota per la sua espressività mi ha ricordato quando chiamarono Jason Scott Lee, un ciocco di legno inamovibile, a interpretare Bruce Lee, un atleta di grandissima flessibilità: scelte decisamente discutibili 😛

    Del film ricordo che caso eccezionale sono stati costretti a mostrare alcune sigarette in scena, anche perché sarebbe stato assurdo ricreare quell’epoca, in cui pure i cani fumavano, senza del tabacco in vista 😀

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    1. Esatto, se mi vuoi raccontare la vita di una persona fallo partendo dall’ inizio e in ordine cronologico, o almeno in un modo comprensibile! In secondo luogo, per quanto io ammiri il talento della Kidman, mi dispiace ma proprio non era adatta per il ruolo.

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  2. Helooooooooooo! I loooooooove I Love Lucy so I was very excited for this but maybe I wasn’t expecting what we got but I thought it was good and well done and everything. I thought JK Simmons was great.

    Every time I read your posts I remember I need to learn some Italian so I don’t have to google translate.

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  3. Anche secondo me la moda di incasinare la linea temporale (inaugurata da Pulp Fiction e diventata ormai quasi obbligatoria) è uno dei mali supremi del cinema moderno, perchè rende la trama inutilmente difficile da seguire. Riguardo a Nicole Kidman, prima di diventare una statua di cera ha recitato divinamente in uno dei miei film preferiti in assoluto, Ritorno a Cold Mountain: se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente.

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    1. Hai ragione, confondere la linea temporale è una moda sterile e dannosa per i film nella maggior parte dei casi, soprattutto se si tratta di biografie. Ho visto Ritorno a Colf Mountain e ricordo bene l’ottima interpretazione di Nicole Kidman e anche di Renee Zellweger: bei tempi quelli.

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      1. Il bello è che anche Renee Zellweger è diventata una statua di cera a forza di farsi iniettare il botulino. Aggiungi che il regista di Ritorno a Cold Mountain e 2 attori di contorno (Philip Seymour Hoffman e Donald Sutherland) sono morti, e capisci bene che per un motivo o per un altro la magia di quel film è davvero irripetibile.
        Gli unici membri del cast che sono ancora sulla cresta dell’onda sono Cillian Murphy e Jude Law: il primo ha appena vinto un Oscar, il secondo ha appena presentato il suo ultimo film al festival di Venezia. Grazie per la risposta, e buona Domenica! 🙂

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