

Titolo originale: Eat Local(s)
Anno: 2017
Regia: Jason Flemyng
Interpreti: Charlie Cox, Eve Myles, Freema Agyeman, Billy Cook, Mackenzie Crook, Annette Crosbie, Tony Curran
Dove trovarlo: RaiPlay
I vampiri vivono in mezzo a noi. Da centinaia di anni. Quindi hanno avuto tutto il tempo per organizzarsi: esiste in Europa un Consiglio supremo, dopodiché ogni nazione viene gestita dal vampiro più anziano, in ottemperanza con tutte le norme vigenti nella comunità vampirica. Chi trasgredisce viene eliminato e sostituito. Ed è per questo scopo che il giovane zingaro (ma lui preferisce “rom”) Sebastian (Billy Cook) viene sedotto dalla splendida Vanessa (Eve Myles) e portato in un’isolata fattoria della campagna inglese: qui la congrega britannica, composta da otto vampiri, deciderà se il nuovo arrivato diventerà uno di loro o se diventerà piuttosto la loro cena…
Quando il mio caro amico e collega Lucius Etruscus mi ha chiesto di partecipare a questa deliziosa iniziativa di recensioni di film horror coordinate per il giorno di Halloween, ho accettato subito con entusiasmo, naturalmente. Oggi non siamo più solamente una manciata di bloggers raminghi: siamo i Bloggables! Poi però mi sono ricordata che a me gli horror fanno impressione! Ricordo giusto quelli visti in gioventù, quando il mio stomaco era meno suscettibile, ma non sopporto le scene troppo sanguinolente o impressionanti.
Che fare?
Mi è venuto in soccorso il catalogo di RaiPlay, che alla ricerca “horror” mi ha proposto questa commedia inglese.
Chi bazzica talvolta CineMuffin già sa che, nonostante il nickname francofono, sono da sempre un’anglofila convinta, e tutto ciò che rischia di contenere dello humor british stuzzica inevitabilmente la mia curiosità.
E questo film, già dal titolo, appare davvero divertente: Eat Local(s), e cioè “Mangia Locale” (il famoso “km 0”) con l’aggiunta di quella “s” che lo trasforma in “Mangia I Locali” (ma sempre a km 0 comunque).
Infatti i vampiri protagonisti si nutrono, come da tradizione, di sangue umano, e per poterlo fare in serenità si sono spartiti l’Inghilterra in modo che ciascuno possa avere il controllo di un “territorio di caccia” in cui agli altri è tassativamente vietato sconfinare.
I vampiri hanno, come noi, le loro preferenze alimentari, come spiegano in una scena che ricorda molto le discussioni tra i giganti nel libro Il GGG di Roald Dahl (anche lui inglese), anche se qualcuno afferma fieramente di non avere preferenze di sorta.
Chi invece ha scelto una dieta radicale è Henry, il vampiro interpretato da Charlie “Daredevil” Cox, che per principio non si è mai nutrito di sangue umano, preferendo quello animale: una scelta etica, in quanto, come ci spiega: “Ero anche io umano una volta”.
Il film mi ha conquistato da subito per l’atmosfera di filmino girato in casa tra amici. L’incipit è addirittura una lunga inquadratura statica che ci mostra l’arrivo nella remota fattoria di tutti e 8 i vampiri inglesi, e anche andando avanti si ha l’impressione che la semplicità sia stata scelta come cifra di stile e non sia dovuta (o almeno non del tutto) alla mancanza di fondi, perché i trucchi prostetici sono ottimi e ci sono anche alcuni trucchi digitali di bella qualità, usati con saggezza e parsimonia.
Ho amato l’impostazione del film, che nella parte iniziale è quasi teatrale, nove personaggi chiusi in una stanza che parlano: hanno creato un mondo efficace e credibile con mezzi semplici, e ci bastano le parole dei personaggi per comprenderli e appassionarci alle loro differenze.
Ma l’idillio della riunione cinquantennale viene interrotto dall’esercito: i militari hanno scoperto della riunione, si sono nascosti nel bosco, osservano e attendono.
Ma cosa attendono? Potrebbero sbarazzarsi di tutti i vampiri dell’Inghilterra in un colpo solo…
Come vorrebbe l’inviato del Vaticano, che sollecita il colonnello a sterminare gli empi abomini. Ma il colonnello ha altri piani…
ATTENZIONE: SPOILER!
Non è per il gusto di rovinare la visione, ma è perchè l’ho trovato incredibilmente acuto e spassoso, che riporto qui le segrete motivazioni del colonnello: una blasonata ditta di cosmetici gli ha offerto una lauta ricompensa per poter avere un vampiro vivo su cui fare esperimenti per creare un siero della giovinezza.
Non svelo poi il finale correlato, ma è molto divertente.
FINE SPOILER
Quando entrano in scena i militari assistiamo anche ad alcune scene in esterno, che mi sono sembrate fatte molto bene, nonostante l’oscurità, e una scena di combattimento particolarmente ben riuscita.
Alla fine del film ho guardato i titoli di coda fino alla fine e mi ha colpito un nome, quello del “consulente alle scene di combattimento”: un tale Jason Statham…
Studiando le filmografie poi ho trovato altre connessioni, ad esempio ho scoperto che il regista Jason Flemyng ha partecipato come attore a Lock&Stock (1998) di Guy Ritchie insieme a Jason Statham; inoltre ha all’attivo un solo film da regista: questo. Si vede che gli è bastato…
Scherzi a parte, Eat Local(s) è un film divertente, fatto bene, in cui si vede pochissimo sangue (obiettivo centrato!) e si usano le parole più delle zanne.
Ci sono alcune piccole stranezze: inquadrature bizzarre, cambi di scena strani, movimenti accelerati, rotture della quarta parete… perfino una citazione musicale da La Grande Fuga che sembra un po’ fuori posto…
Ma nel complesso mi sento di consigliare questo film come visione di Halloween, anche per i deboli di cuore e di stomaco.
RaiPlay offre solamente la versione doppiata, ma per fortuna il film è stato doppiato da un cast italiano di prim’ordine, praticamente la famiglia Ward al completo, quindi non c’è troppo da lamentarsi.
Voto: 3 Muffin
E adesso, se ancora non l’avete fatto, passate da Lucius, Cassidy, Sam, Lisa, TOM, Babol, Cannibal Kid, Kris, Il Moro, Kukuviza, A.M. e Catia ovvero i Bloggables al completo, per altre raccapriccianti sorprese di Halloween!








