Still Life

Anno: 2013

Regia: Uberto Pasolini

Interpreti: Eddie Marsan, Joanne Froggatt

Dove trovarlo: Raiplay

John May (Eddie Marsan) è un grigio e anonimo impiegato comunale in un paesino dell’Inghilterra, ma il suo lavoro, che lui svolge con incredibile dedizione e scrupolosità, è davvero peculiare: John è incaricato di rintracciare familiari e conoscenti delle persone decedute che apparentemente non hanno famiglia né amici. Il compito di John è dunque organizzare il funerale e la sepoltura dei defunti e spulciare poi tra le loro cose alla ricerca di indizi per trovare amici e parenti, qualora ce ne siano. Quando John viene licenziato, dopo vent’anni di servizio, perchè la nuova amministrazione desidera “tagliare i rami secchi”, ottiene il permesso di chiudere l’ultimo caso e si impone di riuscire a rintracciare la famiglia del defunto Billy Stoke.

Nonostante la connessione pessima di Raiplay, per cui il film si interrompeva spesso e volentieri, ho davvero adorato questo film, un’autentica boccata d’aria per gli amanti del cinema per come riesce a mettere in scena in maniera impeccabile una vicenda tanto comune quanto unica. Quanti di noi pensano forse di essere come John May? Mentre a tutti noi capita sicuramente molto spesso di incontrare qualche John May, persone all’apparenza insignificanti ma che celano in sé un amore per il prossimo incondizionato e una cognizione del senso e del valore della vita umana insospettabilmente profonda. La regia di Uberto Pasolini, sorretta da una fotografia e una colonna sonora impeccabili, rappresenta lo svolgimento di una vicenda apparentemente semplice e quasi noiosa, in cui però ogni inquadratura, ogni gesto e ogni oggetto stabilisce un preciso e inatteso richiamo con un evento apparentemente remoto. Le metafore sono chiare e potenti, senza venire però mai urlate in faccia allo spettatore, piuttosto sono suggerite da collegamenti tra dettagli nelle immagini, e le parole sono significative perché misurate e mai sprecate. Il protagonista Eddie Marsan ci regala una prova straordinaria, affiancato da una sempre splendida e bravissima Joanne Froggatt (conosciuta nella serie Downton Abbey). 

L’impressione guardando il film è che potrebbe bastare un battito di ciglia per perdere un dettaglio fondamentale per comprendere dinamiche e legami: così come è nella vita.

Consiglio con il cuore la visione di Still Life (giustamente non tradotto in italiano perchè in inglese l’espressione ha una doppia valenza, “Vita Immobile” ma anche “Ancora Vita”), una coccola per l’anima con un sapore, che emerge nel perfetto finale, che mi piace definire “zavattiniano”.

Voto: 4 Muffin

La Furia di un Uomo

Titolo originale: Wrath of Man

Anno: 2021

Regia: Guy Ritchie

Interpreti: Jason Statham, Holt McCallany, Josh Hartnett, Scott Eastwood, Andy Garcia, Eddie Marsan, Jeffrey Donovan

Dove trovarlo: Amazon Prime

Una compagnia privata di trasporti valori assume un uomo schivo e silenzioso, che si fa chiamare semplicemente H (Jason Statham), come autista dei suoi furgoni: il manager non nasconde al nuovo assunto che il lavoro è pericoloso e che due suoi colleghi hanno recentemente persona la vita in una rapina. Ma sembra non ci sia nulla in grado di scuotere l’imperturbabilità di H, e quando dei rapinatori si presentano durante il suo turno lui li mette tutti fuori gioco senza alcuna difficoltà, diventando l’eroe del giorno. Ma ben presto capiamo che H non è un tipo qualsiasi, che non ha scelto quel lavoro per caso e che ha in mente un piano di cui non è facile comprendere lo scopo…

La scena che precede i titoli di testa è quella che meglio ci fa gustare l’innegabile talento del regista Guy Ritchie, da sempre a suo agio tra rapine e sparatorie: si tratta infatti di una rapina che viene ripresa interamente da una camera fissa nell’angolo posteriore di un furgone portavalori, ma nonostante questa angolazione apparentemente infelice lo spettatore riesce a percepire ogni dettaglio e si sente da subito immerso nella vicenda.

Proseguendo con la visione però ci si rende conto di non essere di fronte al miglior Guy Ritchie, in quanto il suo grande umorismo, che personalmente tanto amo, è del tutto assente dal film. Non ha senso però incolpare di questo il protagonista Jason Statham, che in altri film d’azione (la serie The Expandables) anche dello stesso regista (come la sua pellicola d’esordio Lock&Stock) ha dimostrato di saper padroneggiare anche i registri comici, pur senza cambiare mai una volta espressione. Il tono serioso del film è invece una scelta del regista: Wrath of Man resta comunque un bel film d’azione con molti personaggi ben costruiti e molti bravi attori in gioco (Andy Garcia, Scott Eastwood, Josh Hartnett, Jeffrey Donovan, Eddie Marsan e molti altri). La sua pecca più grande è quella di illudere lo spettatore che esistano dinamiche sotterranee che muovono i personaggi (soprattutto il poliziotto di Andy Garcia, il cui sostegno per H non viene mai motivato) ma che in realtà non ci sono. Al termine quindi resta dell’amaro in bocca, come se fossero stati fatti dei tagli o dei cambiamenti arbitrari di sceneggiatura in corso d’opera. In definitiva, La Furia dell’Uomo è un buon film d’azione per passare una serata senza pensieri, ma per chi come me preferisce farsi anche due risate tra uno sparo e un cazzotto consiglio altri film di Guy Ritchie, in particolare Lock&Stock-Pazzi Scatenati e il mio prediletto Operazione U.N.C.L.E.

Voto: 2 Muffin