
Capita a tutti di perdere una scommessa
E se succede bisogna mantenere la promessa:
Nel mio caso è stata indovinata la misteriosa canzone
Così eccomi qui a scrivere la recensione
In versi, questo era l’accordo
Di un film che ho già visto ma di cui poco ricordo.
Blade Runner è il titolo in questione
Ma prima di scrivere mi serve un’altra visione.
Blade Runner lo avevo già visto da giovanetta
Quando la fantascienza era la mia diletta
Conoscevo le tre leggi della robotica a menadito
E andavo matta per Leslie Nielsen ne Il Pianeta Proibito.
Scoprii poi che nello spazio nessuno può sentirti urlare:
Lo stesso regista di Alien! Che cosa potrebbe storto andare?
Vidi tutto Blade Runner con un sopracciglio alzato
Fino alla fuga d’amore nel tramonto dorato
Poi con autorità dalla poltrona mi sono alzata
Definendolo come di Fantozzi la ben nota corazzata.
Tutti mi dissero che cantonata mi ero presa:
Non avevo mai visto la versione estesa!
Blade Runner era un capolavoro della fantascienza
E il mondo non poteva vivere senza.
Ma io, come un cocciuto eremita dei boschi,
Preferivo ancora Kubrick e Tarkovskij.
Quando dunque mi è arrivata la richiesta
Ho pensato: che grande occasione è questa!
Ora, che son ben più matura ed istruita (almeno spero)
Del successo di Blade Runner risolverò il mistero.
Prontamente il catalogo di Netflix scandaglio
Fino a trovare del regista il taglio.
Scelgo la lingua originale, sicura
Che così non mi sfuggirà alcuna sfumatura.
E dopo una seconda, attentissima, visione…
Mi ritrovo nella stessa identica convinzione!
Io lo so che Harrison Ford è un eroe internazionale
Ma ha sempre la stessa espressione facciale
E come può dunque rendere il lacerante tormento
Di chi è incaricato del definitivo pensionamento
Dei sei androidi fuggiti da Marte
E ora nascosti sulla Terra da qualche parte?
Certo diventa difficile fare il tuo lavoro
Se poi ti innamori di una di loro…
La bella Rachel è un androide in realtà
E dunque in breve tempo morirà:
Gli androidi son progettati per una durata
Che al tempo di soli quattro anni è limitata.
Ecco perchè Roy Batty della situazione si è stufato
Ed ha istituito degli androidi un sindacato:
“Vogliamo più anni di vita per tutti!
Crepate voi invece, che siete flaccidi e brutti!”
Non si potrebbe nemmeno dargli torto
E infatti in Rick Deckard qualche dubbio è sorto
Anche se non vi si trova alcuna motivazione
Se non la sua semplice erotica pulsione:
Come può annientare Roy e il suo sindacato
Se della sua simile, Rachel, è innamorato?
Ridley Scott ha una filosofica soluzione:
“È buio e piove. Fine della questione.”
Dunque Rick prende un ombrello luminoso
E si accinge a portare a termine il suo incarico gravoso.
E qui ci si aspetta una resa dei conti strepitosa
Che però si risolve in ben poca cosa
Più che una partita a scacchi con la morte
Si sfondano con la testa i muri e le porte.
Il famoso monologo sui bastioni di Orione
(improvvisato da Rutger Hauer, non era in copione!)
E poi la morte di Roy, androide disertore
E la fuga degli amanti, stavolta in ascensore.
Ma di domande lo spettatore ne ha ancora tante:
“Rick, ma perchè quella camicia?” “Ma alla fine era un replicante?”
“Forse la risposta è negli animali di carta”?
Una sola cosa, in certi casi, ogni dubbio scarta:
Il libro di Philip K. Dick mi leggo con attenzione
Per risolvere una volta per tutte la questione.
Quindi scopro che Rick aveva una moglie
Ma con Rachel soddisfaceva tutte le sue voglie
E quando infine una vera capretta riesce a comperare
L’amante la va subito ad ammazzare.
Non è malvagio questo finale:
In fondo sarà l’inizio di Attrazione Fatale…
Ma forse è inutile girarci attorno:
La risposta l’ha sempre avuta l’unicorno!
Una risposta l’ho trovata però
E da dove viene il titolo adesso lo so:
Il dottor Nourse, medico d’ospedale
Scrisse un romanzo su un dottore spaziale
Blade Runner s’intitola, e quello sarebbe da vedere:
Un film che parla di un Medicorriere!
Ma più la questione cerco di districare
Più mi viene da ridere: meglio lasciar stare…
Ma anche se forse non l’ho ancora capito
Io intanto il film l’ho recensito
D’ora in poi farò meno promesse perché, su questo non ci piove,
non vorrei dovermi guardare anche 2049!
Questo è il premio promesso al vincitore del gioco Name that Tune: spero tanto che sia di tuo gradimento Pietro!
Questa recensione in versi non sarebbe stata possibile senza l’aiuto di Lucius, che mi ha dato supporto morale e fornito utilissimo materiale. Grazie!
Vi aspetto tutti per il prossimo cine-gioco di cine-muffin!