
Prima di iniziare con le rime, solo due piccoli appunti: intanto le terzine incatenate contengono SPOILER!
Poi, questo è solo un piccolo antipasto, la recensione completa del film arriverà a tempo debito, seguendo la Bond-cronologia (e attendendo il dvd con gli speciali).
Buona lettura!
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in una sala oscura
che la coda in biglietteria era svanita!
Con il Greenpass io entro sicura
nel cinema di cui avevo tanta nostalgia
ora che il Covid fa un po’ meno paura.
Da sempre immersa nella Bond-mania
la scelta non poteva essere diversa
per la prima pellicola post-pandemia.
No Time To Die non mi sarei mai persa,
il venticinquesimo film della saga
rimandato più volte per sorte avversa.
Il regista è Cary Joji Fukunaga,
sua anche la sceneggiatura:
scopriremo se il doppio sforzo paga.
Per Daniel Craig è l’ultima avventura
nei panni dell’agente doppio zero
di cui ancor non si conosce l’identità ventura.
In sala diventa tutto nero
e trattengo a stento l’emozione
quando il film inizia per davvero!
Come detta la bondiana tradizione
c’è una scena prima dei titoli di testa
che ci introduce nel cuore della narrazione.
La vita di James Bond sembra una festa
ora che ha trovato in Madeleine l’amore
ma il senso di colpa la sua anima ancora infesta
per lasciare alle spalle quel dolore
che nel suo cuore troppo rimbomba
Madeleine suggerisce con calore
di recarsi subito alla tomba
di Vesper, collega morta in servizio
dove però esplode una bomba:
niente male come inizio!
Bond è stordito ma si riprende
e ha un unico e solo indizio:
L’arcinemico Blofeld il merito non si prende
di quell’attentato alla sua vita
ma con la sua accusa Bond sorprende:
la verità è cosa inaudita:
proprio Madeleine voleva la sua morte!
Nel cuore di James è profonda la ferita
e rassegnato alla sua triste sorte
carica subito la ragazza su un treno;
lei lo guarda mentre si chiudono le porte.
Cinque anni trascorrono in un baleno
e troviamo Bond oramai pensionato
che vive in Giamaica beato e sereno.
Almeno fino a che Felix non è arrivato,
l’amico di sempre, agente della CIA
che ha per le mani un caso assai complicato.
“Ehi, James, vuoi tornare a fare la spia?”
la risposta non tarda ad arrivare
“Ma questa è una follia!”
Poi però James ha modo di pensare
e lo colpisce una grande verità:
In Giamaica non c’è nessun cantiere da guardare!
Dunque l’amico Felix aiuterà
e farà subito la conoscenza
di chi di certo lo ostacolerà:
si chiama Nomi, spia doppio zero con licenza
che di “007” ha ora il titolo
e dice che di Bond ora si può fare senza.
Fine della pensione, nuovo capitolo
non è tempo di morire (!), si entra in azione
e non serve un sottotitolo.
Da dove si comincia questa missione?
Che domande: da una festa!
Pronto lo smoking per l’occasione
solo da trovare una compagna resta:
la splendida Paloma, spia meravigliosa
anche a lei il Vodka-Martini non dà alla testa.
La missione sembrerebbe poca cosa:
recuperare valigetta e scienziato
ma non è un incarico all’acqua di rosa
e il micidiale veleno rilasciato
uccide della Spectre ogni cattivone
solo uno si è salvato:
Blofeld, che si trova in prigione
quindi è evidente che c’è un altro nemico
da incolpare per quella situazione.
Anche se è ovvio io ve lo dico:
CIA e MI6 sono ai ferri corti
e solo Bond può dipanare questo intrico
ma deve prima raddrizzare i torti
e visitare Blofeld in cella
per trovare il colpevole di quelle morti.
Madeleine è ancora tanto bella
James ne è sempre innamorato
ma la situazione è sempre quella:
lei ha un segreto a lungo serbato
ma Blofeld svela la bugia
che la vita di Bond aveva rovinato:
Madeleine è davvero sulla retta via
e lei sola conosce l’identità
del vero villain e sa chi sia.
Dopo aver detto la verità
Blofeld muore immediatamente
ma Bond ormai non è più là,
raggiunge Madeleine rapidamente
nella casetta in cui è iniziato tutto
e i due si spiegano, finalmente!
Bond scopre che esiste un frutto
del loro amore, una bambina
poi arriva il nemico: ma quanto è brutto!
Inseguimento e adrenalina
“Come with me for fun in my buggy” mi par di sentire
ma il nemico cattura mamma e piccina.
Al salvataggio bisogna partire
ma in gola mi si stringe un groppo
perché tutta la squadra è il momento di riunire:
Il capo M, si vede, ha mangiato troppo
Moneypenny e Q chi se li scorda? E’ come andare in bici!
Resta solo un ultimo intoppo:
anche se appaiono tutti amici
(il traditore a questo punto è già a posto)
siamo sicuri che sian tutti felici?
Sì! La nuova 007, Nomi, cede il suo numero tosto
i due ora si scambiano battutine
ma 007 deve essere uomo ad ogni costo.
Ingessato fino alla fine,
non posso proprio dire che mi piaccia
ma per Craig sono ormai le ultime bobine.
In tutto il film di ironia non c’è traccia
perché ha capito bene il regista
che nessuno dei due 007 sa muover la faccia.
Il finale è ormai in vista
ma rimane una lecita curiosità:
per il villain non c’erano altri attori in lista?
Il vero problema è la sua età,
dovrebbe aver ucciso a Madeleine i genitori
ma che sia troppo giovane è un’ovvietà!
Scontro finale, signore e signori,
dei nano-chip assassini non ci occupiamo
che altrimenti sono dolori
che sono un McGuffin tanto sappiamo
quello di cui davvero ci importa
è che morire il nostro eroe vediamo
che deve tenere aperta la porta
ai missili che arrivano in velocità:
ogni speranza di fan sembra morta.
Bond muore Al Servizio Segreto di Sua Maestà
per paura di una vita senza carezze:
la canzone finale un colpo basso dà
e per i fan non ci sono certezze
su chi sarà il prossimo 007:
di quale attore avrà le fattezze?
Sappiamo però che non avrà le tette,
questo almeno sembra sicuro
ma la mano sul fuoco chi ce la mette?
Non so cosa riserva il futuro
per l’agente al servizio di Sua Maestà
ma una cosa scrivo e vi giuro
mai da Cinemuffin James Bond sparirà!
E chissà se dopo tre ore molto belle
ogni altro fan come me piangerà
e mesto uscirà a riveder le stelle.
