
Prima di diventare mamma, io non conoscevo il vero significato dell’espressione “perdere cinque anni di vita”. Ora che ho due bambini, invece, posso dire il contrario. Perdi cinque anni di vita quando vedi tuo figlio di un anno che cerca di scendere le scale da solo e inciampa nel primo gradino; perdi cinque anni di vita quando vedi tuo figlio (l’altro stavolta) di due anni correre verso la piscina degli adulti senza braccioli né salvagente; e perdi cinque anni di vita quando tuo figlio (di nuovo il primo), mentre siete in casa voi due da soli, indica un punto alle tue spalle e ti chiede: “Mamma, chi è quel signore?”.
Archibald Leach, meglio conosciuto come Cary Grant, è senza dubbio uno degli attori più cari a me e alla mia famiglia: affascinante, spiritoso, romantico, versatile. Non andavo nemmeno alle elementari quando mi appassionai al film Arsenico e vecchi merletti (che è tutt’ora uno dei miei preferiti) tanto da volerlo vedere ogni pomeriggio. Molte delle commedie da lui interpretate (La casa dei nostri sogni, Susanna, Operazione sottoveste) a casa mia venivano citate di continuo, ma ho sempre amato molto anche la fase hitchcockiana (in cui includo anche Sciarada). Come tutte le mie passioni, anche questa l’ho sempre tenuta tutt’altro che nascosta, tanto che per un compleanno mio marito (che all’epoca non era ancora tale) mi fece un regalo splendido: un piatto decorativo con il bel volto sornione di Cary Grant. Quel piatto è rimasto per alcuni anni nella casa in montagna, ma quando poi ci siamo sposati è venuto con me nella mia nuova casa, e tutt’oggi ha il suo posto di spicco nel salotto.
Ed ecco dunque che, dopo aver perso i suddetti cinque anni di vita e aver trovato effettivamente il coraggio di voltarmi, tirai un grosso sospiro di sollievo e risposi a mio figlio: “Quello è Cary Grant, è un attore molto bravo e molto simpatico. La tua bisnonna diceva sempre che assomigliava tanto al nonno quando era giovane… se vuoi ci possiamo guardare i suoi film insieme…”. “No grazie, meglio Masha e Orso“.
Ho un’adorazione particolare per Cary Grant anche io! Adorabile e, come giustamente dici anche tu, decisamente versatile. E poi, diciamolo, che fascino!
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