Delitti Perfetti

Titolo originale: The Legend of Barney Thomson

Anno: 2015

Regia: Robert Carlyle

Interptreti: Robert Carlyle, Emma Thompson, Ray Winstone, Kevin Guthrie

Dove trovarlo: Amazon Prime

Barney Thompson (Robert Carlyle) vive a Glasgow, è un uomo di mezza età solo, scorbutico e attaccabrighe, che mantiene un lavoro come barbiere solamente in virtù dell’affezione del proprietario della bottega, visto che non fa che litigare con colleghi e clienti. Un giorno però la sua vita cambia quando commette un omicidio per errore: durante una lite uccide un collega barbiere. La madre (Emma Thompson), donna appariscente e sboccata, lo sorprende mentre tenta maldestramente di occultare il cadavere, e a sorpresa non solo si offre di aiutarlo, ma gli rivela di non essere affatto estranea alle procedure di occultamento dei corpi…

Esordio alla regia dell’attore Robert Carlyle, salito alla ribalta nel 1997 come protagonista del meraviglioso film Full Monty, Delitti Perfetti (questo il titolo con cui lo si può trovare su Amazon Prime, mentre fu originariamente distribuito in Italia con l’allusivo La Piccola Bottega degli Errori) vorrebbe inserirsi nel filone delle commedie in stile british la cui anima è lo humor più nero. Il nero c’è eccome in questa vicenda che ruota tutta intorno agli omicidi e all’occultamento e/o sezionamento dei cadaveri, mentre lo humor non è per niente efficace. Sulla carta poteva funzionare, visto il buonissimo cast, che oltre allo stesso Carlyle nel ruolo di protagonista vede la bravissima Emma Thompson in un ruolo molto diverso dal solito e una serie di comprimari di comprovata bravura, come il poliziotto cocciuto Ray Winstone e quello più posato e ragionevole Kevin Guthrie (protagonista della miniserie firmata Julian Fellowes The English Game). Eppure qualcosa si inceppa nel meccanismo del film, a tratti il trucido prende il sopravvento e sovrasta il divertimento, che pure fa capolino nei dialoghi assurdi tra Barney e la madre o tra i poliziotti. L’idea del barbiere assassino non è nuova, visto che il musical Sweeney Todd era un classico ancora prima che Tim Burton ne facesse un film, ma l’indolenza e l’amoralità di Barney rendono impossibile qualunque coinvolgimento nei confronti di un protagonista così sgradevole (da ammirare però la prova d’attore di Carlyle in un ruolo non certo facile), mentre l’umorismo assume toni troppo variegati (dal black humor più cinico al completo nonsense della sparatoria nel bosco) per poter reggere l’intero film. Il finale, un po’ didascalico, esplicita la critica dell’esaltazione della mediocrità e della meschinità morali da parte della società, sempre valida ma in questo caso, nonostante la locandina affermi il contrario, non molto “affilata”. Un esordio dietro la macchina da presa coraggioso ma purtroppo non convincente, però sono sicura che il bravo Carlyle saprà rifarsi in futuro.

Voto: 2 Muffin

18 pensieri riguardo “Delitti Perfetti

      1. Il muffin ipocalorico è un voto altamente arbitrario che do a quei film che magari hanno avuto anche successo o perfino critiche positive ma per qualche motivo hanno deluso molto le mie aspettative e non mi sono piaciuti.

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    1. Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensi: è uno strano ibrido tra le classiche commedie dark inglesi, come La Famiglia Omicidi o Funeral Party, e quel filone action/ironico che va tanto adesso, cui appartengono film come Cold Pursuit o C’era una volta a Los Angeles… dopo che lo hai visto fammi sapere!

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  1. Per fortuna che prima ho letto la tua recensione, altrimenti all’incirca a 10 minuti dall’inizio avrei messo subito stop al film e avrei ricoperto di parolacce Carlyle.
    Come dici giustamente, gli elementi ci sono tutti e sono tutti ottimi: Emma Thompson da applauso, il poliziotto sgradevole in cerca di riscatto, la poliziotta iena infame (Ashley Jensen è bravissima, ma di solito fa ruoli da timida: è la prima volta che la vedo così esplosiva!), la storia nerissima ma raccontata con umorismo britannico, gli equivoci, i personaggi assurdi, le bugie con le gambe corte, insomma: gli ingredienti sul tavolo da cucina ci sono tutti e sono tutti di altissima qualità. Poi arriva il cuoco e fa un casino.
    Dal punto di vista registico mi sembra che Carlyle se la cavi, il problema è il ritmo: il peggiore sbaglio che si possa compiere nel girare una commedia è sbagliare il ritmo. Puoi sbagliare tutto, ma NON il ritmo. E qui ogni singola scena ha un ritmo sbagliato, essendo lenta quando deve essere veloce e veloce quando sarebbe meglio lenta. Non credo sia un errore, c’è proprio una cialtroneria cosciente alle spalle: non so se è colpa dello sceneggiatore o di Carlyle-regista che non ha imparato niente da tutta la sua carriera, comunque è un film odioso e fastidioso. Ed è un peccato perché parte davvero da elementi più che ottimi.
    Ora però devo rifarmi la bocca con qualcosa di divertente, perché ho tanta voglia di picchiare Carlyle 😀
    Ci sono! Visto che è presente in Amazon, vado a rivedermi “The Tournament” (2019), ghiotta storia di “reality show dove gli assassini si ammazzano a vicenda” e Carlyle fa la parte di un prete finito per sbaglio nel gioco d’assassini. Non l’ho mai sentito doppiato in italiano, così ne approfitto 😉

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    1. Credo che tu abbia ragione, il problema più grave con questo film è proprio che il ritmo è discontinuo: indugia troppo su certe scene che non sono poi un granché, mentre corre troppo su altre cruciali. Grazie del suggerimento, anche io ho bisogno di un Carlyle migliore, questo The Tournament sembra un’ottima idea!

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  2. La Piccola Bottega Degli Errori è un altro caso di fantasia sfrenata dei distributori italiani. Ne è piena la storia di titoli italiani completamente inventati e magari anche fuorvianti…

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