Inside Out 2

Inside Out 2

Anno: 2024

Regia: Kelsey Mann

Dove trovarlo: Disney Plus

Nel film Inside Out (2015) avevamo fatto la conoscenza di Riley, una bambina dolce e affettuosa ma spaventata e confusa all’idea di trasferirsi con la famiglia in un’altra città. Ma soprattutto avevamo incontrato le Emozioni di Riley: Gioia, saldamente al comando, Paura, Disgusto, Rabbia e Tristezza.

Nel secondo capitolo Riley è ormai adolescente (ha appena compiuto 13 anni) e sviluppa alcune emozioni nuove: Imbarazzo, Ennui, Invidia e Ansia. Nel caos che segue l’arrivo di questi nuovi stati d’animo, Gioia e le altre “vecchie” emozioni vengono allontanate dalla sala controllo di Riley, perchè Ansia vuole gestire tutto quanto; per il bene di Riley. Gioia farà di tutto per riprendere il controllo e rimettere a posto le cose.

Il primo Inside Out era stato davvero audace nell’introdurre la psicoanalisi nel mondo dei cartoni animati rendendola non solo comprensibile per i più piccoli ma anche divertente per tutti: e infatti è stato molto apprezzato da grandi e piccini. Io stessa, dopo averlo visto, mi sono spesso trovata ad immaginare la mia personale sala controllo, con Disgusto saldamente al comando, nei momenti in cui dentro di me emozioni diverse lottavano per il predominio, o per comprendere le motivazioni di certe mie scelte e decisioni all’apparenza incoerenti con la mia natura. Nel primo film avevamo imparato che per crescere, maturare, sviluppare una personalità completa, sono necessarie tutte le emozioni, anche quelle che sembrano essere soltanto negative. Gioia inizialmente cercava di respingere Tristezza, di tenerla lontana da Riley, ma alla fine si rendeva conto che la bambina aveva bisogno non solo della felicità e della gioia, ma anche della malinconia e della tristezza. Nessuna emozione è da respingere o sopprimere, tutte sono necessarie.

Detto questo, ho detto tutto. Anche del secondo film.

Inside Out 2 è un film bello, divertente, commovente, istruttivo e accurato. Ma secondo me non dice nulla che non fosse già stato detto nel primo film. Anche in questo caso vediamo Riley crescere, questa volta passando dall’infanzia alla pubertà, e avere difficoltà ad accettare i cambiamenti nella sua vita. Se nel primo film a spaventarla era il trasloco, in questo caso è la paura di perdere le sue due migliori amiche, che andranno in una scuola diversa dalla sua. Di nuovo vediamo delle emozioni che inizialmente sembrano dannose per Riley ma che in realtà, in collaborazione con tutte le altre, formano le varie sfaccettature della sua personalità, che con la crescita si fa più complessa e variegata. Riley è una brava bambina, ma a volte si comporta male. Riley è una buona amica, ma a volte commette errori. Riley è una figlia affettuosa, ma a volte si arrabbia con i genitori. Crescere e maturare significa appunto accettare questi stati d’animo e questi comportamenti, e tutte le emozioni che li causano. E questo succede infatti. Proprio come nel primo film.

Non sto dicendo che il film non mi sia piaciuto, mentirei, perchè la visione è molto piacevole e ci sono scene davvero spassose e ben realizzate: il caos nel centro di controllo all’inizio della pubertà, gli strani personaggi rinchiusi nel caveau dei segreti (chi non ha riso vedendo la mossa d’attacco del guerriero Lance Slashblade?), le reazioni delle emozioni dei genitori ai primi segnali della pubertà di Riley.

Dico però che questo secondo film secondo me non ha aggiunto nulla di nuovo a quanto già raccontato e mostrato nel primo. Anzi, in questo caso ho trovato che la narrazione si impantanasse spesso, con il vagabondare delle “vecchie” emozioni di qua e di là senza incontri o episodi davvero significativi e mostrando una pletora di episodi della vita di Riley, concentrati in poco tempo, per condensare i cambiamenti del suo carattere in un paio di giornate, seppur cruciali.

Consiglio comunque di vederlo, non solo per completezza ma perchè è una visione interessante e piacevole, ma senza aspettarsi quella scintilla originale che aveva caratterizzato il numero uno.

Portate pazienza fino alla fine dei titoli di coda (come i supereroi Marvel/Disney infatti vi hanno insegnato a fare).

E ora, quando esce lo spinoff su Nostalgia?

Voto: 3 Muffin

8 pensieri riguardo “Inside Out 2

  1. Io più che altro ho sentito tanta confusione in questo secondo capitolo. Diverte si, però mi è sembrato più frenetico e con troppe cose una dietro l’altra. Perlomeno questo è quello che ho sentito Inside me😁

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    1. Hai ragione, hanno voluto inserire molti concetti complessi senza spiegarli bene, e messo le “vecchie” emozioni a fare una corsa forsennata di qua e di là senza costrutto. A tratti sembra che siano più concentrati sul realizzare un manuale completo di istruzioni sulla psicologia adolescenziale che a fare un film equilibrato. In ogni caso non posso dire di non averlo apprezzato, solo non mi sembra abbia aggiunto nulla al primo.

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  2. A me è piaciuto molto. Il fatto che non aggiungesse nulla di nuovo, o comunque non completamente, fa parte dell’arco narrativo e dell’evoluzione del personaggio. I cambiamenti sono, nella maggior parte dei casi, lenti. È stato un film capace di emozionarmi molto, oltre che a farmi davvero molto male, ma qui si entra nell’ambito della mia esperienza personale, il film non ha nessuna colpa.

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    1. Capisco cosa vuoi dire, i personaggi, come le persone in carne e ossa, per essere realistici devono evolversi lentamente, a volte nel corso di più di un film. Ma qui invece la pubertà di Riley è stata rappresentata, per semplicità narrativa, in modo molto rapido: accade nottetempo! Questa velocizzazione del racconto è di certo funzionale allal narrazione ma lascia un senso di straniamento, come se lo spettatore, travolto dal turbinio delle emozioni, si fosse perso qualcosa. Magari è questa l’ idea che volevano dare. Il film mi ha emozionato, certo, ma non quanto il primo.

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      1. Ci pensavo anche io, ma secondo me, la pubertà accaduta in una notte, è stata rappresentata così per aumentare l’effetto comico e giocare su questo. Specialmente visto che, senza questi stratagemmi, il film sarebbe risultato sì più emozionalmente intenso, ma anche più pesante e meno fruibile ad un pubblico troppo giovane. A me questo sequel ha emozionato più del primo, nonostante non sia un fan dei sequel, perché negli ultimi anni sono davvero troppo inflazionati (così come remake e reboot).

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