Brothers & Sisters

La serie tv Brothers & Sisters (Fratelli e Sorelle) è andata in onda per cinque stagione, dal 2006 al 2011, e per chi fosse interessato è disponibile su Disney Plus.

Io mi sono avvicinata alla serie perchè curiosa di scoprire qualcosa di più sulle abilità recitative di Sally Field dopo aver letto la sua interessante autobiografia, In Pieces (2018), anche se nel libro l’attrice non spende molte parole per la serie ma si limita a dire quanto fosse un conforto lavorarci in uno dei molti momenti complicati e travagliati della sua vita.

In Brothers & Sisters Sally Field interpreta Nora Walker, che nel primo episodio rimane vedova di William Walker (Tom Skerritt), abile imprenditore e uomo di famiglia energico e affettuoso, ma che nascondeva anche moltissimi segreti, come si scopre nelle diverse stagioni. Con la morte del marito però Nora non rimane certo sola, avendo avuto da lui cinque figli e avendo accanto anche il fratello Saul (Ron Rifkin). La serie racconta le vicende familiari di questi fratelli e sorelle, a partire dai segreti emersi con la morte di William e proseguendo con la gestione dell’azienda di famiglia, i legami familiari, le problematiche legate ai figli e alle rotture dei rapporti, oltre naturalmente a diverse vicissitudini sentimentali.

Ho seguito la serie con molto interesse all’inizio, ma devo dire che con il passare delle stagioni e la chiusura di alcuni argomenti aperti nei primi episodi la curiosità sul destino dei vari membri della famiglia Walker è andata scemando, suscitando anzi un certo sollievo al termine della visione. L’episodio conclusivo, il finale della quinta stagione, mi ha comunque lasciata molto soddisfatta per come ha chiuso tutte le parentesi aperte in precedenza (dimenticandosi per strada giusto un figlio, Ryan (Luke Grimes), ma poco male) e dato una conclusione lieta a tutti i personaggi.

Brothers & Sisters resta comunque un buon prodotto, con livelli sempre molto buoni di recitazione e di messa in scena (salvo qualche difficoltà con il sonoro in alcune scene girate in esterno). Nel cast spiccano le due stelle Sally Field e Calista “Ally McBeal” Flockhart, ma tutti gli altri interpreti tengono loro testa senza problemi, e tra questi ci sono molti volti noti del cinema e della televisione e alcuni nomi illustri (Beau Bridges, Marin Hinkle, Rob Lowe, Pedro Pascal, Sonia Braga, Mitch Pileggi, Danny Glover, Marion Ross, Chevy Chase) tra cui molti dei fedelissimi del produttore della serie, Greg Berlanti, che arrivano direttamente nella sua creazione Everwood (Treat Williams, Emily VanCamp) terminata proprio nel 2006.

Il punto di forza della serie sono i personaggi, tutti diversi e ben caratterizzati, e i legami tra di loro, tra litigi, segreti, bugie e divergenze varie.

La sceneggiatura, come è tipico di questi prodotti, in alcuni casi presenta delle forzature dovute alla necessità di inserire determinate scene o situazioni, e anche i personaggi in alcuni casi vengono un po’ piegati a queste necessità, ma senza mai avere stonature troppo eclatanti.

Quello che rende spesso difficile empatizzare con i membri della famiglia Walker è il fatto che la famiglia sia molto benestante, per cui molti problemi della vita per loro sono già di base inesistenti. Inoltre tutti i personaggi riescono sempre senza alcune difficoltà a ottenere o cambiare lavoro, trovando sempre la strada spianata in qualunque luogo, ambito e settore decidano di cimentarsi: vendita di frutta, produzione di vino, ristorazione, avvocatura, politica, letteratura, radio, in qualunque caso i Walker cadono sempre in piedi e ottengono ruoli manageriali e ricchi stipendi.

Per godersi Brothers & Sisters bisogna mettere da parte ogni pretesa di realismo, di critica sociale e di conflitto etnico/razziale, per lasciarsi invece coinvolgere dalle dinamiche degli scontri tra consanguinei e dei segreti di famiglia, consapevoli del fatto che comunque vadano le cose i Walker, questa grande famiglia borghese bianca americana, cadrà sempre in piedi. 

Accettate queste premesse la serie è molto godibile, soprattutto agli inizi, ma di certo non è un prodotto adatto a tutte le esigenze e a tutti i gusti.

7 pensieri riguardo “Brothers & Sisters

  1. Alcune delle riflessioni che hai portato sono quelle di quando ho parlato della serie The Middle. Al contrario.

    Un po come negli slasher americani che la vittima sente un rumore in casa e va a controllare. Tesò, se qualcuno entra in casa mia lo sento nella stanza affianco, non vivo in una magione 😂

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    1. Conosco The Middle, è una sit-com divertente, e come dici tu è il contrario di Brothers and Sisters, dove la madre vive in questa enorme villa con piscina e un numero che non viene mai precisato di camere da letto. Per i Walker il problema di sbarcare il lunario proprio non esiste, hanno problemi del tipo “mia figlia adolescente non vuole fare shopping con me” oppure “mio marito è troppo preso dalla carica di senatore per leggere il libro che ho scritto”: qualcuno può trovarli interessanti, ma qualcun altro per nulla.

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  2. How weird. When I was driving to work this morning Sally Field popped into my head for some unknown reason. Are you sending me transmissions through ESP? 😵‍💫

    I’ve never seen this show but that is a lot of big names in there. How was Chevy Chase? I don’t really like him but I curious to see why people keep putting him in things.

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  3. Ho beccato per caso delle repliche a nastro di Brothers & Sisters su La7d, diverso tempo fa, iniziando credo dalla puntata in cui Sara si lascia con Luc, catturata (io) dal fatto che lei dicesse che lui era troppo bello per lei (sì, decisamente secondo me lui è troppo bello per chiunque!). Così ho iniziato a vederla all’incirca da metà fino alla fine, per poi recuperare le prime le stagioni, con gran divertimento devo dire. Gli intrighi sono gustosi, le situazioni saporite e ben costruite (la cena in cui Nora dice davanti a tutti la verità su Holly mi lasciò completamente basita, con un bel sorrisone sulla faccia mentre esclamavo “Nooooo!” 😀) e i personaggi molto ben delineati.
    Certo, se si cerca la verosimiglianza con la vita reale, non è proprio la serie giusta. Le situazioni sono quelle alla Beautiful, per capirci, ma devo dire sviluppate molto meglio.
    Felicissima di aver trovato qualcun’altra che l’ha vista e l’ha gradita 😊

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    1. Sì io me la sono davvero goduta, ho amato i personaggi e le interazioni tra loro, come dici tu una cosa da Beautiful ma recitata molto molto bene. Per nulla realistica, ma era proprio quello che cercavo in quel momento, quindi per me bene così, ma se qualcuno mi dicesse che non riesce ad appassionarsi lo capirei.

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