Justified | Justified – City Primeval

Anno: 2010 – 2015 (6 stagioni) | 2023 (1 stagione)

Interpreti: Timothy Olyphant, Walton Goggins, Nick Searcy, Joelle Carter, Jacob Pitts, Erica Tazel, Natalie Zea, Jere Burns, Raymond J. Barry

Dove trovarli: Disney Plus

Protagonista indiscusso della serie è Raylan Givens (Timothy Olyphant), U.S. Marshal dal grilletto facile che, dopo aver eliminato l’ennesimo boss del crimine, viene mandato a prestare i suoi servigi nell’ultimo posto in cui avrebbe voluto mettere di nuovo piede: Harlan, Kentucky, sua città natale.

Lo ammetto: è stato il cappello. Quello Stetson che lo US Marshal (traducibile con “sceriffo degli Stati Uniti”) non toglie mai e che già dalla locandina della serie mi faceva venire una gran voglia di western moderno. E non sono stata delusa. Se quello che ci racconta la serie Justified (basata sul romanzo di Elmore Leonard Fire in the Hole) è almeno in parte vero, c’è una vasta porzione del Kentucky che sembra davvero il selvaggio west che abbiamo visto in tanti vecchi film, in cui tutti sono armati e tutti nascondono qualcosa di losco e illegale in cantina o dietro casa. Ma per Raylan Givens l’intero territorio statunitense è un O.K. Corral in cui al cattivo si può sparare: se lui ha estratto la pistola per primo ma tu sei stato più abile e svelto, allora l’omicidio è “giustificato” (da cui il titolo). Ma il numero di uccisioni giustificate di Raylan è cresciuto a dismisura, e i suoi capi, coscienti della sua grande abilità e incorruttibile integrità, lo spostano da uno Stato all’altro finché ne rimane solo uno: il Kentucky, in cui Raylan è cresciuto e in cui si trovano ancora la sua famiglia, la sua ex moglie, le sue vecchie fiamme, i suoi amici, ma soprattutto i suoi nemici. 

Questa è la premessa di una serie che ho adorato dall’inizio alla fine per così tanti motivi che l’elenco sarà lungo, a differenza della durata percepita della serie: sei stagioni che sono sembrate una sola. All’inizio veniva raccontato un caso diverso in ogni puntata, e ciascuno di essi era pensato e scritto benissimo, ma presto gli autori hanno scelto di concentrarsi piuttosto su una storia principale, inserendo un nuovo “cattivo” in ogni serie come avversario di Raylan, e a mio parere la scelta è stata molto soddisfacente. Raylan Givens è un personaggio solo all’apparenza repulsivo per lo spettatore: troppo bello, troppo bravo, troppo pieno di sé; ma in realtà ci si affeziona subito sia alla sua integrità, così fuori posto in un contesto simile, alla sua grande sagacia e al suo umorismo. Ma naturalmente un personaggio così non potrebbe funzionare senza una serie di spalle adeguate, e qui entrano in gioco gli attori secondari, tutti bravissimi. E soprattutto dobbiamo parlare dei cattivi, che sono tutti diversi e tutti efficaci, ma su tutti troneggia la nemesi del protagonista, amico di gioventù e suo pari per fascino e astuzia: Boyd Crowder, interpretato magistralmente da Walton Goggins, la vera arma segreta della serie. L’eterno scontro tra Raylan e Boyd è coinvolgente e intrigante dall’inizio alla fine e dà vita ai dialoghi più sfiziosi.

Infatti un altro grande punto di forza di questa serie sono la sceneggiatura, originale e solidissima, e i dialoghi, elaborati ma mai noiosi, anzi sorprendenti.

Un’altra cosa che ho amato moltissimo è stata l’ambientazione così particolare: il profondo Kentucky, terra selvaggia e variegata, ricca di miniere di carbone in cui si sviluppano legami profondi quanto la terra che viene scavata, di campi coltivati su cui è meglio non indagare e di zone comandate da questa o da quella famiglia da cui è meglio stare alla larga.

Inevitabile quindi che questo reticolato di alleanze, rivalità e giochi di potere crei un tessuto meraviglioso in cui far sviluppare delle storie avvincenti.

Nel 2023 è stata realizzata una nuova stagione, Justified – City Primeval (“Città Primordiale”), che pur non avendo grossi difetti mancava di molti dei punti di forza delle sei stagioni precedenti: cattivi davvero memorabili, comprimari adeguati e un’ambientazione succosa (a Detroit succede di tutto, questo è certo, ma non è particolare come Harlan, Kentucky).

Inoltre le prime sei stagioni erano impreziosite dalla partecipazione di alcune grandi star della tv in ruoli più o meno corposi ma sempre rilevanti: Danielle Panabaker, Sam Shepard, Jim Beaver, David Koechner e a sorpresa il mio beniamino Patton Oswalt, oltre a molti altri.

In conclusione, consiglio senza ombra di dubbio la serie Justified (rigorosamente in lingua originale, magari aiutandosi con i sottotitoli perchè alcune parlate e alcuni termini non sono facili da capire): City Primeval non è altrettanto bella ma si guarda con piacere (anche grazie alla durata di soli 8 episodi) e ha una conclusione che lascia del tutto soddisfatti.

Fire in the hole!

12 pensieri riguardo “Justified | Justified – City Primeval

  1. Concordo in pieno: sono un estimatore del primo minuto della serie, innamorandomi subito dei Greengrass che ne cantano la sigla: per anni ho avuto in playlist i loro album, dove in maniera follemente geniale fondono rap e country!

    Proprio però perché me ne sono invaghito subito, l’ho dovuta vedere man mano che usciva quindi ci ho messo anni, e questo significava che ad ogni nuova stagione avevo perso il filo e soprattutto si era disciolta l’atmosfera. Insomma, ho fatto più fatica con le ultime stagioni, viste più per completezza e inerzia rispetto alla passione delle prime stagioni.

    Essendo un grande appassionato di “The Shield” già sapevo che Goggins è una forza della natura e regala oro in ogni scena in cui appare, quindi il suo personaggio è in assoluto il mio preferito della serie 😉

    Comunque la vera protagonista di “Justified” è la contea, che sembra quella di Hazzard e dei film americani dell’epoca del proibizionismo, quando Robert Mitchum faceva il contrabbandiere e sfrecciava in auto per il sud nascondendo l’alcol nel cofano, inseguito dalla polizia. E’ una terra mitica perfetta per la narrativa: non ci vivrei mai, ma è un’ambientazione perfetta ^_^

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    1. Concordo in pieno, Walton Goggins semplicemente illumina ogni scena in cui è presente, il suo personaggio, perfetto contraltare per Raylan, è il fulcro dell’intera narrazione e il rapporto tra i due è interessantissimo da seguire nella sua continua evoluzione. Concordo anche sul fatto che l’ambientazione sia di fatto protagonista della serie, infatti il revival ambientato a Detroit perde moltissimo senza quel Far West che era il Kentucky delle prime stagioni.

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  2. Hello!

    Justified is one of my favorite shows along with Deadwood and True Detective. I wasn’t that in love with City Primeval I think because of the ‘bad guy’ in this one so I never actually finished it. Not because I hated it or anything I think I just kind of started watching something else I should finish it – I forgot!

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    1. You are right, the villain in City Primeval is not that much (especially if you think about Walton Goggins in the other seasons…), just a common psychopath and nothing more. Primeval is not bad, but it surely doesn’t compare with the rest of Justified. It had a very satisfying ending though, if you want to check it out (you can just skip right to the end of episode eight).

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  3. Elmore Leonard era uno scrittore imprevedibile. Ho letto 6 dei suoi romanzi, e di questi 2 erano stupendi e 4 erano di una lentezza esasperante. Di solito i suoi libri hanno degli ottimi dialoghi, dei personaggi “tarantiniani” e delle scene molto riuscite; il guaio è che spesso tra una scena riuscita e l’altra ci sono pagine e pagine di noia assoluta, durante le quali non succede assolutamente niente. Tra quelli che ho letto, gli unici romanzi di Elmore Leonard che non presentano queste cadute di tono sono Road Dogs e Mr Paradise: chissà se anche i romanzi con protagonista Raylan Givens corrispondono all’identikit.

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    1. Non ho letto nulla di Elmore Leonard, quello che posso dirti è che in effetti anche i personaggi di Justified hanno molto di tarantiniano e tendono alla verbosità, per cui i dialoghi sono molto belli e anche un po’ lunghi, però la serie non è mai noiosa.

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      1. Eppure diciamo “tarantiniano” e non “leonardiano”, tale è l’impatto che Tarantino ha avuto sul mondo del cinema, pur dichiarando sempre e in modo esplicito i suoi riferimenti e le sue fonti.

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      2. E’ normale che Tarantino sia più popolare di Elmore Leonard, perché i film li guardano tutti, i libri li leggono in pochissimi. E infatti tutti conoscono Forrest Gump o Il silenzio degli innocenti, ma pochissimi sanno che questi film sono tratti da un libro.

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    1. Per me Downton Abbey è semplicemente la più bella serie mai realizzata. Certo l’argomento, il tono e il ritmo possono non essere per tutti, ma di per sè non ha nemmeno un difetto.
      E comunque sì, Timothy Olyphant è davvero una gioia per gli occhi e un ottimo protagonista.

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