B – Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

Con uno dei suoi concorsi, il mensile di cinema Ciak mise in palio una lezione di comicità tenuta da Claudio Bisio e altri autori televisivi. Per vincere bisognava inviare una presentazione di se stessi in chiave comica. Io, da sempre grandissima fan della trasmissione Zelig e di Claudio Bisio fin da quando partecipava alle trasmissioni della Gialappa’s Band non potevo non tentare. Inaspettatamente ricevetti la comunicazione che avevo effettivamente vinto e che sarebbero arrivati i dettagli su luoghi e orari della lezione. Ero al settimo cielo. Poi però mi comunicarono che quell’evento era stato cancellato, ma che in sostituzione avrei potuto partecipare ad un altro corso. Per esempio, mi andava di prendere parte ad un corso di cinema tenuto, tra gli altri, da Paolo Mereghetti, il critico cinematografico di cui leggevo ogni mese la rubrica su Ciak e il cui Dizionario del cinema troneggiava in tre diverse edizioni nel mio salotto? Mi andava? Caspita, ero già là! O meglio, sarei stata pronta a partire… perchè il corso si sarebbe tenuto a Milano… ma c’erano due problemi. Numero uno: all’epoca lavoravo come segretaria in uno studio medico. Provvidenzialmente, però, vidi che gli orari si potevano incastare: potevo prendere il treno subito dopo aver finito di lavorare il martedì, seguire la lezione, dormire in un hotel a Milano, riprendere il treno di primo mattino in tempo per essere a lavoro mercoledì pomeriggio. Si può fare! C’era però un altro problema. La partecipazione al corso, per me, era gratuita, ma il treno e l’hotel non lo erano. In poche parole, non me lo potevo permettere. Per mia grande fortuna, quando spiegai la cosa ai miei meravigliosi genitori, si offrirono su due piedi di finanziarmi, e così potei accettare. Ero emozionatissima da tutto: non ero mai stata a Milano, non ero mai stata in hotel da sola, viaggiavo raramente sola, e di certo non avevo mai incontrato un critico cinematografico così autorevole. Ad ogni lezione ci faceva vedere un diverso film e poi lo commentava. Naturalmente dava sempre spazio a interventi e commenti, ma all’inizio non avevo il coraggio di parlargli, per timore di dire una stupidaggine. Poi, una sera, ci fece vedere un film intitolato Lo zio Boonmee che si ricorda le viteprecedenti, del regista thailandese Apichatpong Weerasethakul. Il film non era proprio un capolavoro, ma mi ispirò diverse riflessioni, e questa volta ero decisa a condividerle con Mereghetti, con il rischio di farmi ridere in faccia. Dunque, quando al termine della proiezione chiese se qualcuno aveva commenti, alzai la mano e mi lanciai in una dissertazione sulla differenza nella percezione dell’inconscio nel mondo orientale e in quello occidentale, tirando in ballo perfino Hitchcock e Kurosawa a sostegno della mia tesi. Lui ascoltò pazientemente e alla fine mi diede ragione, disse che avevo fatto delle buone osservazioni e tirato in ballo argomenti interessanti. Non potei sentire il resto della lezione, assordata dallo stesso battito del mio cuore, che non si fermava più. Al termine dell’incontro una signora mi chiese se fossi una giornalista o comunque una professionista del settore. “Sono solo una segretaria…” risposi, ma dentro di me gongolavo. Sono sicura che anche incontrare Claudio Bisio sarebbe stato bellissimo, ma quella del corso di cinema a Milano è stata per me un’esperienza davvero unica.

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