
Anno: 2008
Regia: Lana e Lilly (all’epoca Andy e Larry) Wachowski
Interpreti: Emile Hirsch, Christina Ricci, John Goodman, Susan Sarandon, Roger Allam, Matthew Fox
Dove trovarlo: a casa mia, nel mobiletto a sinistra del televisore
A casa Racer le corse automobilistiche sono il pane quotidiano: il padre (John Goodman) costruisce auto da corsa e il giovane Speed (Emile Hirsch), asso del volante, freme per cimentarsi nelle competizioni di alto livello, nonostante il fratello maggiore Rex (Matthew Fox) sia scomparso proprio partecipando ad un rally. Ma nonostante abbia il sostegno della famiglia e della fidanzata Trixie (Christina Ricci) Speed scoprirà che i suoi peggiori rivali non sono gli altri piloti ma gli uomini senza scrupoli che controllano le case automobilistiche, come lo spietato Royalton (Roger Allam) che, dopo aver fallito nel reclutare Speed per il suo team, decide di ostacolarlo con ogni mezzo.
Speed Racer, film tratto da un anime giapponese, è stato ingiustamente ignorato sia alla sua uscita al cinema che in seguito, quando in realtà si tratta di un vero gioiellino che diverte grandi e piccini, lancia un giusto messaggio, ha un ottimo cast e bellissimi effetti speciali. Proprio non mi spiego quindi il suo scarso successo, anche se è sempre stato pubblicizzato poco e male. Forse i fratelli (ora sorelle) Wachowski hanno esagerato un po’ con il minutaggio (135’), gli effetti speciali non sono realistici ma volutamente in stile cartoon, alcune scene e personaggi (come il fratellino minore e la sua scimmietta) forse cercano di strappare risate in modo troppo infantile, ma il film resta davvero bello e divertente, con scene di corsa emozionanti anche per chi, come me, si addormenta sempre davanti alla Formula 1. Emile Hirsch di certo non offre un’interpretazione memorabile, ma il suo viso pulito da bravo ragazzo è perfetto per il giovane sognatore Speed; Christina Ricci è una fidanzatina tenerissima ma anche tosta, che non ha paura di mettersi al volante quando serve; John Goodman un perfetto padre severo ma giusto; Susan Sarandon una madre in gamba e amorevole; Roger Allam un perfetto villain senza scrupoli destinato inevitabilmente alla sconfitta. Per qualcuno di certo il film può essere un po’ troppo infantile e sdolcinato, ma io dico che non saranno mai abbastanza i film che trasmettono un buon messaggio facendo divertire ed emozionando senza dire nemmeno una parolaccia.
Voto: 4 Muffin
Io mi spiego l’insuccesso per via delle pacchiane scene col ragazzino e la scimmia, per la story arc “morto ma non morto” di Matthew Fox, e per le scene con i paesaggi famosi (molti italiani) resi in uno strambo CGI che, allora come oggi, sembrava una rimasticatura lisergica di un albeggiante Google Earth: un Google Earth montato da Adriano Celentano…
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Scusa se rispondo così tardi ma ho finito ora di ridere per il Google Earth montato da Adriano Celentano 😀
Hai ragione, le scene del fratellino con la scimmia di sicuro sono troppe, forse sono state messe per piacere ai bambini piccoli… E i paesaggi sono davvero strani ma a me non dispiace, fa molto videogioco.
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Ho costretto la mia Wing-woman a vederlo al cinema, convinto che i Wachowski avessero qualcosa da dire. Da allora ancora mi prende per i fondelli ricordandomi di averle fatto subire questa roba, non ho più avuto il coraggio di rivederlo, a Casa Cassidy è uno sparacchio che genera ancora ilarità (storia vera). Cheers!
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Ahahahah, Speed Racer lo spauracchio di casa Cassidy, questa è bella! Io dico che non è capitale come Matrix ma a me piace molto e l’ho visto tante volte.
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I haven’t seen this one, but “childish and cheesy” always hits a spot with me!
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Them you sound total give it a shot!
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Ora sì che mi metti in difficoltà, non ti spieghi il suo scarso successo? 10 anni fa per me era già infantile, figuriamoci adesso…avrò il coraggio di rivederlo? Forse…
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Forse ho un debole per i film infantili allora… a me piace 🙂
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Visto e anch’io ho notato lo stile cartoonesco che, dopo Matrix, proprio non lo riuscivo ad associare alla ditta Wachowsky. Vedibile, ma non memorabile e lo dimostra il fatto che l’ho visto una sola volta e se dovessi raccontarlo senza aver letto la tua recensione non saprei cosa dire se non “corse di auto ed effetto fintissimo”
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Ho capito che Sperd Racer piace solo a me e me ne sono fatta una ragione 🙂
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