Il Colpo della Metropolitana

Titolo originale: The Taking of Pelham One Two Three

Anno: 1974

Regia: Joseph Sargent

Interpreti: Walter Matthau, Robert Shaw, Martin Balsam, Hector Elizondo, Julius Harris, Jerry Stiller

Dove trovarlo: Prime Video

Un vagone della metropolitana di New York viene dirottato da 4 uomini, che si chiamano tra di loro usando dei nomi in codice: Mr. Brown, Mr. Grey, Mr. Green e Mr. Blue. I malviventi chiedono un riscatto di un milione di dollari entro un’ora, altrimenti inizieranno a uccidere gli ostaggi, i passeggeri della metropolitana.

Un pomeriggio ero ammalata, ed ero andata su Prime Video per cercare un filmetto tranquillo e rilassante, quando mi sono imbattuta in un film con Walter Matthau che, secondo la piattaforma, si intitolava “Colpa della Metropolitana”. Nella mia mente già mi immagino questo romantichello in cui il burbero Matthau trova inaspettatamente l’amore sui trasporti pubblici newyorkesi… Ma si trattava solamente di un refuso, e il film era Il Colpo della Metropolitana: altro che romantichello! Azione, tensione, pericolo… Nonostante fossi febbricitante, il film mi ha tenuto non solo sveglia, ma anche incollata allo schermo per tutto il tempo, divorata dalla curiosità di scoprire se i quattro variopinti gangster l’avrebbero fatta in barba al tenente Garber e se gli ostaggi si sarebbero salvati o meno. La trama è semplice, ma costruita in modo impeccabile e molto avvincente; i personaggi, anche quelli minori, sono incisivi e caratterizzati, anche grazie al superbo cast che non si risparmia per niente. 

I quattro criminali hanno non solo ruoli ma anche caratteri molto diversi (menzioni speciali per il capo, Robert Shaw, e per l’ex macchinista della metro Martin Balsam, due grandi attori per due bellissimi personaggi), e le dinamiche tra di loro sono tanto appassionanti quanto quelle tra i vari comparti delle forze pubbliche che devono contrastarli. Walter Matthau, famoso come protagonista di commedie, ruba la scena a tutti anche in un ruolo drammatico. Sottolineo però che uno dei punti di forza del film è anche l’aver trovato il perfetto equilibrio tra suspense e umorismo, inserendo alcune scene e situazioni davvero buffe (come la visita del gruppo di giapponesi o il sindaco di new York costretto a gestire l’emergenza dal suo letto di influenzato) senza però mai spezzare la tensione, che corre lungo tutto il film e che si impenna quando ci si rende conto che i dirottatori non si fanno scrupoli ad uccidere. Non sono affatto stupita del fatto che sia stato fatto un remake di questo film nel 1998, e anche se non ho prove sono sicura che il fatto che Le Iene di Quentin Tarantino usassero anche loro i colori come pseudonimi non sia una coincidenza, sapendo che Tarantino è un cinefilo onnivoro. Un film invecchiato magnificamente, coinvolgente e carico di tensione, che si guarda con enorme gusto e piacere. Consigliato a tutti gli amanti del genere thriller/poliziesco/heist, e anche a molti registi che oggi tentano di realizzare prodotti simili ma falliscono miseramente: questa è scuola di cinema!

Voto: 4 Muffin

12 pensieri riguardo “Il Colpo della Metropolitana

  1. Sono contento che Prime recuperi queste chicche dal passato, che sono state per troppo tempo introvabili in Italia.
    Ho scoperto questo film nel 2009 quando il compianto Tony Scott ne ha girato un remake con Travolta e Washington (“Pelham 1 2 3 – Ostaggi in metropolitana”): adoro lo stile registico dello Scott giusto ma gli preferisco di gran lunga l’asciutto originale, che poteva contare su ottimi attori ma non dimentichiamo la base di partenza di John Godey, romanziere che ci ha regalato anche “Johnny il Bello”, quindi il noir lo masticava bene 😉
    Non rivedo il film da quel 2009 ma ne serbo un ottimo ricordo.

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    1. Sì anche io adoro il fatto di poter trovare vecchi film su Prime Video. Non ho visto il remake ma gli darei una possibilità, anche se il confronto con l’originale, che è così ben riuscito, tempo potrebbe essere impietoso.

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  2. Sospetto anch’io che Quentin abbia preso ispirazione da questo film per i nomi in codice. D’altronde il cinema degli anni 70 viene spesso citato palesemente nei film di Tarantino, al punto che qualcuno maligno dice che è capace solo a scopiazzare, vedi anche per il wuxia di Kill Bill, il western di Django Unchained, le mille citazioni di C’era Una Volta a Hollywood e via così. Per me usare degli ottimi spunti come fa lui e renderli propri, non è copiare, ma piuttosto è saper fare cinema.

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    1. Anche a me Tarantino piace in generale, e il suo citazionismo lo trovo molto godibile e caratteristico, non una pecca me un abbellimento per i suoi film. Certo, il rischio di scadere nel manierismo e passare ad omaggiare se stessi è dietro l’angolo…

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  3. anche io leggendo i nomi dei fuorilegge dal plot ho pensato a Le iene, se siamo in due deve essere vero 😀
    invece che film leggeri ti guardi durante la febbre! una volta capito, avrei chiuso e messo un bel film d’animazione 🤣

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  4. Walter Matthau aveva una faccia molto simpatica, e quindi ha fatto soprattutto commedie. Tuttavia, anche nei thriller era bravissimo: l’ha dimostrato non solo in questo film, ma anche in “Chi ucciderà Charley Varrick?”.

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    1. Non ho visto “Chi ucciderà Charlie Varrick” e in generale conosco molto bene Matthau ma solo per le commedie, quindi è proprio con questo film che ho avuto prova tangibile della sua bravura anche in un ruolo serio (che comunque ha anche alcune scene e dialoghi molto divertenti).

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