
Anno: 2012
Regia: Tim Burton
Interpreti: Johnny Depp, Eva Green, Helena Bonham Carter, Michelle Pfeiffer, Cloë Grace Moretz, Christopher Lee, Alice Cooper
Dove trovarlo: Netflix
Il giovane rampollo di una ricca famiglia del Maine, Barnabas Collins(Johnny Depp), innamoratosi della bella Josette (Bella Heathcote) respinge l’ex amante Angelique; peccato per lui che Angelique (Eva Green) sia una potente strega, che per vendicarsi di lui spinge al suicidio Josette e poi trasforma Barnabas in un vampiro, seppellendolo infine in una bara perché possa vivere in eterna oscurità e solitudine. Barnabas però viene liberato due secoli dopo e decide di riprendere a gestire gli affari della bizzarra e disfunzionale famiglia Collins; ma anche Angelique è ancora viva e ancora più potente, e non ha accantonato il suo desiderio di vendetta…
Non ho dubbi: Dark Shadows, fino ad oggi, è il peggiore film di Tim Burton. Tratto da una serie tv degli anni ‘60, sulla carta il film sembrerebbe avere tutte le carte in regola per essere un nuovo classico burtoniano: atmosfere dark, creature soprannaturali bistrattate e il solito ben rodato cast di tanti successi (Johnny Depp, Helena Bonham Carter e perfino una piccola parte per il mitico Christopher Lee). Cosa manca allora? Per prima cosa, a differenza di tutti i film precedenti del regista, Dark Shadows non è una favola in scala di neri: il protagonista è un personaggio negativo, egoista, edonista e violento, che non ottiene (e non aspira) ad alcuna crescita o redenzione. Non c’è nessuna morale nel finale, nessun viaggio interiore, nessuna acquisizione di consapevolezza per nessun personaggio: il lieto fine ha un sapore amaro perché non è sudato né meritato, e questo lascia lo spettatore insoddisfatto dopo la visione, cosa pressoché inaudita per un’opera di Tim Burton. Manca anche lo spassoso humor nero che da sempre contraddistingue il cinema burtoniano: in Dark Shadows tutti si prendono sempre troppo sul serio, appesantendo la narrazione. Inoltre il film è carico di scene e battute volgari, cosa che non si era mai vista prima e che, a mio avviso, è del tutto gratuita e inappropriata. Sopravvive solamente la critica della società, della sua vacuità e della sua mancanza di valori, che però era stata veicolata già con grande sagacia in tanti film precedenti. Edward Mani di Forbice probabilmente è l’esempio più fulgido di come in passato Tim Burton abbia saputo declinare temi simili con ben altra bravura ed efficacia. Il più recente Sweeney Todd, anch’esso tratto da un soggetto non originale (il musical di Stephen Sondheim), è un’altra prova di come Tim Burton sia stato in grado in passato di dare vita a favole cupe ma anche sagge e divertenti, che hanno i loro pilastri in interpreti validi come appunto Johnny Depp ed Helena Bonham Carter. Riassumendo, sconsiglio decisamente la visione, soprattutto a chi, come me, è da sempre un estimatore del cinema di Tim Burton: è preferibile recuperare i suoi classici successi e tenersi ben alla larga di Dark Shadows.
Voto: 1 Muffin ipocalorico