Split

Titolo: Split

Regia: M.Night Shyamalan

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan

Anno: 2016

Interpreti: James McAvoy

Tre giovani ragazze vengono rapite e segregate da uno sconosciuto che si presenta loro sempre con atteggiamento, abbigliamento e modo di parlare diverso. Chi è e cosa vuole da loro? 

Quando nel lontano 1999 lo sconosciuto Shyamalan presentò Il Sesto Senso conquistò tutti grazie ad una buona sceneggiatura, una splendida interpretazione di Bruce Willis e un gran colpo di scena finale che mostrava allo spettatore tutti gli eventi cui aveva appena assistito in una luce completamente nuova, elevando l’intero film. Dopo questo bellissimo esordio, però, il regista si è un po’ perso, commettendo una serie di passi falsi (The Village, Signs, L’Ultimo Dominatore dell’Aria). Tuttavia qualcosa di salvabile c’era, come ad esempio la favola Lady in the Water e Unbreakable, ancora con Bruce Willis, e Shyamalan, per ritrovare la retta via, ha deciso di aggrapparsi con le unghie e con i denti a quest’ultimo, realizzando non uno ma due seguiti, Split e Glass, dando così vita ad una trilogia dei supereroi in tono minore, senza maschere né mantelli. Ma di questi tempi, in cui tra Avengers e Justice League già ce n’è per tutti i gusti, la scelta non si è rivelata felice. Split, al contrario di Il Sesto Senso, ha una partenza da thriller psicologico che incuriosisce, ma che viene completamente rovinata dall’introduzione dell’elemento fantastico nel proseguo. È palpabile l’impegno di James McAvoy nell’interpretare Kevin, un personaggio quasi impossibile, un uomo che soffre di un disturbo dissociativo della personalità così profondo da racchiudere in sé ben 23 persone diverse (con una ventiquattresima identità in agguato per stravolgere tutto il sistema già precario), ma il risultato purtroppo è una teoria di vocine e mossette poco convincenti, a volte ridicole. In questo arduo compito non è certo supportato dalla sceneggiatura, piena di ingenuità e facilonerie. Un esempio, la terribile trovata dei video registrati da Kevin che la protagonista trova per caso e che tentano di risolvere tutti i problemi in un colpo solo, mostrandole, per dirne una, dove si trovano le chiavi. Davvero difficile trovare qualcosa di ben fatto in questo film (perfino le inquadrature, ravvicinate o dal basso, non hanno senso): se è vero che solo chi soffre può evolversi, allora tutti gli spettatori sono ora pronti a diventare X-Men. Ma non contento, dopo i titoli di coda Shyamalan affonda il colpo di grazia, con un cameo di Bruce Willis che annuncia, per chiunque ricordi il precedente Unbreakable, che non è ancora finita. E, proprio come il caro Bruce, anche mio marito mi ha già preannunciato che Glass mi attende. Meglio consolarsi con un altro tipo di Split

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Voto: 2 Muffin

7 pensieri riguardo “Split

  1. A me The Village è piaciuto moltissimo. Un po’ meno Lady in the Water. Il film che di recente mi ha fatto fare “pace” con lui, comunque, è The Visit. Fatto sta che a me Split non è dispiaciuto affatto e nemmeno il “sequel” Glass devo dire. Ah, invece Unbreakable è tra i suoi migliori in assoluto.

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  2. Anche a me era piaciuto Unbreakable in realtà, e anche io penso che, insieme al Sesto Senso, rimanga uno dei suoi migliori film. The Village mi ha deluso molto per il finale, mentre Lady in the Water mi è piaciuto molto, forse un po’ ingenuo e con una struttura molto rigida (tipica delle favole appunto) ma con un messaggio positivo. Non ho visto The Visit, cercherò di rimediare! Per quanto riguarda Glass… la recensione è già pronta, arriverà… 🙂

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  3. The Village a me non dispiacque (ne scrissi pure sul blog), Unbreakable era un film di supereroi diverso dal solito e quindi per me interessante, e di Split avevo letto buone cose ma non l’ho ancora visto. Giusto ieri ho fatto un ordine di Bluray e ho incluso The Sixth Sense, ma non Split, che pure era nel catalogo del negozio. A giudicare dalla tua recensione, ho fatto bene! :–)

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  4. Split, proprio come dice il titolo, è un film che divide. A me non è piaciuto e a mio marito sì, per esempio… Indubbiamente aveva delle potenzialità, che però secondo me non sono state sfruttate bene. In ogni caso il film migliore di Shyamalan resta Il Sesto Senso, quindi non posso che approvare la tua scelta di Blu Ray!

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  5. Accolsi molto bene questo lavoro di Night, in questa sua fase è nato una specie di “RinaShyamento” della sua verve. Nel senso che è passato dai colpi di scena vera e propri ai super monologhi da spiegazione finale. Senza dubbio ricorda molto il filone dei supereroi, come “Push” di Paul McGuinan a suo tempo, però di quelli al di fuori delle due franchigie famose. Ma f9rse quello che mi ha dato il giudizio positivo è il collegamento con “Unbreakable” sul finale, film che adoro visceralmente.

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