Ho Sognato Mel Brooks

Tre giorni fa è stato il novantacinquesimo compleanno di Mel Brooks, il regista di alcuni autentici capolavori del cinema comico. La ricorrenza è stata festeggiata in grande stile da Sam Simon, che nel suo blog ha parlato di uno dei film forse meno conosciuti del regista, Che Vita da Cani!, e da Cassidy, che sulla sua Bara Volante ha invece trattato il film più famoso di Mel Brooks, Frankenstein Junior. Per quanto riguarda me, ho già accennato alla mia devozione per Mel Brooks e al suo film che preferisco su tutti, Silent Movie (in italiano L’Ultima Follia di Mel Brooks): per fare un film muto nel 1976 e intitolarlo “Film Muto”, non puoi che essere un pazzo o un genio. Io non ho alcun dubbio: genio! Io leggo i due blog sopracitati ogni giorno, e il 28 Giugno non ha fatto eccezione: in seguito a questa ubriacatura celebrativa di post su Mel Brooks, ho fatto un sogno su di lui.

Il sogno in realtà non era iniziato bene: avevo scoperto che, in una palestra molto vicina a casa mia, avevano organizzato un superdomino umano: messe in fila decine di persone, ciascuna legata ad un materasso, facendo cadere la prima le altre poi la seguono una dietro l’altra, come succede appunto con le tessere del domino. Queste cose, per chi non lo sapesse, vengono fatte veramente: su Youtube potete trovare diversi video del genere. Io stessa, in quei mesi di lockdown in cui le giornate sembravano non passare mai (soprattutto per chi aveva bambini piccoli), ne ho realizzati un paio di cui vado molto fiera, uno che attraversava l’intero appartamento e uno fatto invece con i libri (perché la cultura è importante). Nel mio sogno mi arrabbiavo moltissimo perché non solo non ero stata invitata a partecipare, ma non mi permettevano neppure di assistere! Altro che forze del male avrei invocato! Per fortuna in quel momento incontravo Mel Brooks, che mi rivelava di essere un grande estimatore di Cinemuffin. “Lo leggo sempre” mi diceva “è molto divertente!”. Detto da Mel Brooks, capite che è il più grande complimento del mondo!

“Cinemuffin!!”

Lo Straordinario Mondo di Zoey

Titolo originale: Zoey’s Extraordinary Playlist

Anno: 2020

Interpreti: Jane Levy, Skylar Astin, Alex Newell, Peter Gallagher, Lauren Graham

Dove trovarlo: RaiPlay

Zoey (Jane Levy) lavora per una grande azienda informatica insieme al suo migliore amico, Max (Skylar Astin), segretamente innamorato di lei, e a Simon (John Clarence Stewart), di cui lei è segretamente innamorata ma che è già fidanzato. Con il suo capo, Joan, ha un rapporto complicato fatto di alti e bassi. La situazione in famiglia non è per nulla facile: al padre Mitch, con cui Zoey aveva un bellissimo rapporto, è stata diagnosticata una malattia rara che lo ha condotto in breve tempo ad uno stato semi-catatonico e lo porterà inevitabilmente alla morte in poco tempo. Un giorno, subito dopo aver effettuato una risonanza magnetica, Zoey si rende conto che qualcosa in lei è cambiato: ora è in grado di percepire i pensieri e gli stati d’animo delle persone che le stanno intorno. E la percezione avviene sotto forma di… numero musicale!

Lo Straordinario Mondo di Zoey è una serie di 12 episodi di circa 40 minuti ciascuno – una seconda serie è già stata annunciata per il prossimo anno – adatta esclusivamente agli amanti del musical. Infatti, per chi non ama le canzoni, i balletti e i numeri musicali in genere potrebbe risultare davvero noiosa. I personaggi, le vicende e la trama non sono particolarmente coerenti o interessanti, ma piuttosto elaborati in funzione alle canzoni che devono descrivere di volta in volta le emozioni e i turbamenti di ciascuno. L’assunto di per sé è piuttosto semplice e non originale, ma se lo si accetta è possibile passare qualche tranquilla serata a godersi un’opera senza pretese, divertente ma in alcuni passaggi anche commovente: tutto quello che riguarda la malattia del padre di Zoey, interpretato dal talentuoso Peter Gallagher, che esce dalla sua immobilità per cantare e danzare con la figlia, mi ha fatto versare un bel po’ di lacrime. Ho trovato però anche momenti divertenti, su tutti il numero tratto da Jesus Christ Superstar e la maggior parte di quelli affidati a Lauren Graham, la Lorelai Gilmore di Una Mamma per Amica. Gli interpreti sono tutti all’altezza e le coreografie, ideate dalla cantante Mandy Moore (che compare in un cameo nei panni di se stessa), sono originali ma tipicamente hollywoodiane allo stesso tempo. Di grande effetto il numero eseguito dai ballerini che interpretano ragazzi sordomuti. Una piacevolissima sorpresa per me quella di ritrovare in un episodio l’attrice Bernadette Peters, che interpretava la soubrette Vilma Kaplan in Silent Movie di Mel Brooks: essendo il film di Brooks muto, mi ero goduta le sue gag e i suoi balletti ma non avevo mai sentito la sua voce, così sento di aver finalmente colmato una lacuna.