
Titolo originale: The Man from U.N.C.L.E.
Anno: 2015
Regia: Guy Ritchie
Interpreti: Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Hugh Grant
Dove trovarlo: Netflix
Nel politicamente delicatissimo 1963 le intelligence di diversi paesi decidono di collaborare in un’operazione congiunta per smascherare un pericoloso traffico di armi. Napoleon Solo (Henry Cavill) e Illya Kuryakin (Armie Hammer), rispettivamente i migliori agenti della CIA e del KGB, saranno costretti a fare squadra insieme alla bella e imprevedibile Gaby Teller (Alicia Vikander), figlia di uno scienziato misteriosamente scomparso da Berlino Est. Le ricerche iniziano a Roma.
Guy Ritchie, già regista di ottimi film d’azione ricchi di umorismo come Snatch e i due film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr., partecipa anche come sceneggiatore a questo adattamento della famosa serie tv degli anni ‘60 Organizzazione U.N.C.L.E. La serie, che aveva come protagonisti Robert Vaughn e David McCallum, si colloca tra i molti prodotti derivati dalla Bond-mania scoppiata dopo il primo film di 007, Licenza di Uccidere, uscito nel 1962. Il film di Ritchie riprende i personaggi protagonisti della serie, Napoleon Solo (che inizialmente avrebbe dovuto dare anche il nome al telefilm, Solo, ma i produttori dei film di James Bond intentarono una causa in quanto un personaggio di nome Solo era presente anche nel romanzo di Ian Fleming Goldfinger) e Illya Kuryakin e racconta la nascita del loro improbabile sodalizio dal quale, intuiamo, nasceranno molte altre collaborazioni. Henry Cavill (il suo fascino è di certo più valorizzato dai completi eleganti di Solo che dagli occhi gialli di The Witcher) è una scelta perfetta per l’agente affascinante, pragmatico e arguto della CIA; Armie Hammer, anche lui prestante e inaspettatamente dotato di grande umorismo, è un contraltare perfetto e i dialoghi tra i due sono sempre brillanti. Sfuggente e bellissima, Alicia Vikander/Gaby Teller è l’elemento esplosivo e destabilizzante della squadra. Aggiunge lustro al cast la presenza di Hugh Grant, capo del servizio segreto britannico dall’impeccabile humor inglese: sebbene compaia per pochi minuti sullo schermo la sua presenza irradia simpatia. In perfetto stile Bond, Ritchie crea un gran bel film di spie ricco d’azione e colpi di scena ma che non si prende mai troppo sul serio: proprio come per 007, una battuta detta nel tono giusto stempera anche la violenza più cruda (un esempio perfetto è la scena della morte del torturatore di professione, che mi ha fatto ridere di pancia). Scene d’azione incalzanti, bei vestiti, tanto divertimento: cosa volere di più? Un seguito?
Voto: 4 Muffin
In tutti questi anni non mi sembra si sia accennato a seguiti, Guy Ritchie non riesce proprio a lanciare saghe: è ancora in attesa che qualcuno gli produca “King Arthur 2”, a dimostrazione che raccontare le origini dei personaggi non porta mai bene 😛
A proposito, sono di Roma quindi posso testimoniare che le scene romane di questo film sono pura finzione fiabesca come ogni altro film americano: possibile che i turisti americani che vengono nella Capitale poi non si rendano conto che Hollywood li abbia sempre presi in giro? 😀
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Io non sono di Roma ma ci vengo molto spesso e mentre guardavo il film pensavo la stessa cosa: mai vista la scalinata di Trinità dei Monti così vuota! Magie di Hollywood 🙂
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E il protagonista che passeggia per i ruderi romani di notte? Ma dove? Ma quando? 😀
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Vero, ci mancano solo i barboni che dormono dentro ai Fori con la coperta di giornale…
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Che io sappia, niente seguiti, se non ricordo male non fu ben accolto questo film quando uscì…
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Sì, credo anche io che ormai siamo fuori tempo massimo per un sequel. Ma non mi spiego lo scarso successo, io l’ho trovato esilarante!
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Io non l’ho ancora visto, però ora mi hai messo un po’ di curiosità addosso! :–)
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Te lo consiglio davvero, secondo me per chi ama il genere spy/action che non si prende troppo sul serio è davvero ben fatto. Però è su Netflix…
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Ma questo si troverà in DVD/Bluray, non era sicuramente una produzione esclusiva Netflix! :–)
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Eh magari! Un seguito sarebbe gradito, anche perché piaciuto tanto anche a me questo film, in cui da non sottovalutare è la colonna sonora 😉
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Hai proprio ragione, la messa in scena in generale l’ho trovata fantastica: la scena del camion (con la radio accesa, infatti) che poi finisce in acqua è da antologia!
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