
Anno: 2020
Regia: George Clooney
Interpreti: George Clooney, Felicity Jones
Dove trovarlo: Netflix
Una catastrofe ambientale ha reso irrespirabile l’aria del pianeta Terra. Mentre l’intera popolazione viene messa al riparo nei rifugi sotterranei (che non offrono che una salvezza momentanea) lo scienziato Augustine Lofthouse, malato terminale, decide di rimanere da solo in una base dell’Antartico dove monitorare la situazione attendendo la morte in solitudine. Ma non sarà così: nella base è rimasta una bambina, di cui Augustine dovrà prendersi cura. E non è tutto: la nave spaziale Ether sta infatti rientrando sulla Terra dopo una missione esplorativa sulla quinta Luna di Giove. Augustine tenterà tra mille difficoltà di contattare la nave prima che atterri per salvare la vita al suo equipaggio.
L’uscita di un nuovo film di e con George Clooney, anche se su Netflix anziché nelle sale, sarà sempre qualcosa di cui parlare. Il punto di domanda è: se ne parlerà bene o male? Purtroppo, in questo caso, per quanto si possano apprezzare le buone intenzioni, è davvero difficile, anche per una grande fan di Clooney come me, parlare bene di Midnight Sky. Il film, tratto dal romanzo Good Morning, Midnight di Lily Brook-Dalton (tradotto in Italia con La Distanza tra le Stelle da Editrice Nord) è una parabola ecologista fatta col cuore: sappiamo infatti che Clooney è da sempre impegnato sul fronte politico tanto quanto su quello ambientalista e questo suo impegno traspare inevitabilmente nelle sue opere cinematografiche, ma mentre sul versante della denuncia politica il risultato era stato molto buono con il film da lui diretto Good Night and Good Luck del 2005, in questo caso il suo messaggio manca d’impatto a livello ideologico, oltre ad avere diversi difetti a livello tecnico e narrativo. Tutto quello che si può dire sulla situazione ambientale del nostro pianeta, secondo me, è già stata detta nella maniera più efficace possibile dal cartoon Pixar Wall·E nel 2008: ogni altro prodotto televisivo o cinematografico non può che tentare di emularne l’efficacia nel veicolare un messaggio così importante in modo serio, divertente e commovente allo stesso tempo. Nel film di Clooney troviamo sì la volontà di metterci ancora una volta in guardia dai cambiamenti climatici che noi stessi stiamo causando, ma senza il mordente che potrebbe avere un “semplice” documentario come Punto di Non Ritorno. Il disastro ambientale nel film non è descritto né spiegato, si dice semplicemente che è stato “un errore”, dunque che è causato indubbiamente dall’uomo. L’altra metà del cielo di mezzanotte è quella dei sentimenti umani, che sono trattati con molta convenzionalità: Augustine non è che il solito protagonista cinico ed egoista che riscopre l’importanza dei legami e la fiducia nel prossimo. Un personaggio molto simile Clooney lo aveva già interpretato nel film Disney del 2015 Tomorrowland, avventura per ragazzi con messaggio ecologista auto-assolutorio incorporato. Purtroppo sono caratterizzati in modo molto superficiale tutti gli astronauti dell’Ether, che potevano essere invece un valevole contraltare oltre che un catalizzatore delle speranze di Augustine. E qui entra in gioco un altro elemento del film, quello fantascientifico. Anche in questo caso Clooney ha dei precedenti attoriali, dal pleonastico remake del classico di Tarkovskij Solaris (a cui è impossibile non vedere qui dei richiami) di Steven Soderbergh al più recente Gravity di Alfonso Cuaron: anche per questo forse in Midnight Sky confluiscono troppe influenze dalla fantascienza cinematografica, per cui tutte le scene ambientate nello spazio sono fin troppo familiari allo spettatore, e anche se sono ben realizzate tecnicamente (pollice verso solamente per la colonna sonora di Alexandre Desplat, davvero troppo invadente) non salvano un film troppo noioso nella parte iniziale e con un colpo di scena finale che non è affatto tale e delude anche chi, come me, per amore di George (che per interpretare il malato terminale Augustine ha perso dodici chili in troppo poco tempo e guadagnato una pancreatite) e del suo impegno cercava il bello ad ogni costo. Midnight Sky alla fine non è certo un film inguardabile, ma nonostante i suoi nobili intenti non riesce a regalare nulla di speciale né dal punto di vista emotivo né da quello tecnico e narrativo, soprattutto a chi abbia una certa familiarità con il genere fantascientifico al cinema. Come consolazione lascio un Midnight Sky molto più sgargiante.

Voto: 2 Muffin (a George, non a Miley)
Non ho sentito parlar bene di questo film da nessuna parte, mi confermi l’impressione che davvero non sia un prodotto riuscito. Peccato, perché il messaggio condivisibile magari meritava qualcosa di meglio!
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Hai ragione, il messaggio è di certo importante e Clooney è da ammirare per la sua dedizione, ma purtroppo il risultato è artisticamente mediocre. Peccato davvero!
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La Miley è un gradito omaggio😀😀😀. Tuttavia non lo metto fra i film peggiori che ho visto, dai. Probabilmente se qualcuno non ha visto né Gravity, né Solaris, lo vedrà sotto un altro aspetto. Ma le citazioni io le ho prese come tali, e non come scopiazzature, sennò ormai, dopo anni che esiste l’industria del cinema, sarebbe lunga la lista dei film che rifanno la scena di un altro film. E Tarantino ne sa qualcosa di citazioni di scene, personaggi e oggetti che arrivano da altri film. Questo ha difetti sicuramente, ma per me ha avuto il pregio di tenermi l’attenzione alta fino alla fine… Ecco, la fine, il finale poetico nonché pseudobiblico, quello lo trovo il suo vero punto debole insieme alla insensata decisione degli altri due di ignorare gli avvertimenti di Clooney.
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Contenta che Miley ti sia piaciuta 🙂 Sì, non è certo il peggiore dei film, ma è un’occasione mancata: Clooney di sicuro ci teneva e ci ha messo molto impegno ma purtroppo il risultato è molto modesto. Per il finale volevo mettere la foto di Sandra e Raimondo a Casa Vianello ma lo avevo già fatto per Passengers e non volevo ripetermi…
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Nice blog
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You’re very kind, thank you!
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Che noia, che già visto!
Sulla colonna sonora davvero ingombrante che uccide anche le scene più emozionanti hai perfettamente ragione. George, lo spirito di sacrificio poteva metterlo al servizio di qualcosa di migliore.
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Vero, dispiace perché il tema è più che mai importante ma, a maggior ragione, ha bisogno di essere veicolato da opere valide, altrimenti verrà offuscato dai vari disaster movies e post-apocalittici e il messaggio non passerà più.
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